In molti si saranno chiesti cosa si può dire a un arbitro sui campi da gioco e cosa no, quali sono le espressioni concesse e quali no, in che modo scattano le squalifiche, perché talvolta uno riceve una giornata e altre volte se ne prende cinque. Premettendo che quando si è in campo a giocare una partita di pallone (o di qualsiasi altro sport) non è mai una cosa buona sindacare sulle scelte del direttore di gara, è altresì vero che ogni tanto anche il più placido degli esseri umani può perdere le staffe.
E allora, nel furore che scatta quando si pensa di aver subito un torto - a torto o a ragione - è bene comunque mantenere la mente lucida, per quanto possibile, e ponderare in modo oculato gli improperi da rivolgere alla quaterna arbitrale. Sì perché sul sito della Federazione Ticinese di Calcio, sotto la sezione regolamenti, vi è da quest'estate un prontuario delle sanzioni valido per tutte le partite, nel quale, scorrendo il file pdf, si giunge alle espressioni irriguardose, divise in una tabella per gravità e rispettivi turni di squalifica.
Da "analfabeta" a "va a pascolare le capre" (entrambe una giornata di squalifica) passando per "rimbambito" (2) e "carogna" (3), si arriva alle espressioni che mettono in dubbio la buona fede del fischietto e vengono punite con cinque turni di sospensione: "hai preso la bustarella", "ladro" e "venduto". In un elenco pervaso da parole inguriose, volgari e da censurare, ampio spazio è inoltre riservato ai termini dialettali come "uroc", "tambur" e "tarlücc", che rendono il manualetto, oltre che un po' folcloristico, anche piuttosto divertente.
Espressioni Irriguardose
Le sanzioni per gli insulti all'arbitro (Quotidiano 07.12.2016)
RSI Sport 07.12.2016, 23:51