Ciclismo

“È da molto tempo che ho in testa il Mondiale casalingo”

Marc Hirschi si piazza tra gli outsider e pensa a una Svizzera offensiva

  • 28 settembre, 10:26
  • 28 settembre, 10:35
marc hirschi

L'elvetico ha ancora sete di vittoria

  • Keystone
Di: Luca Steens 

Domani sarà il grande giorno, il culmine di dieci giorni intensi che ai Mondiali propone sempre la prova più attesa, ovvero la gara in linea degli élite. Seguite da lontano fino a giovedì le competizioni iridate, Marc Hirschi è arrivato ieri nel quartier generale di Swiss Cycling. Un giorno triste per il ciclismo rossocrociato, del quale l’elvetico non se l’è sentita di parlare nella conferenza stampa online indetta stamattina. Il 26enne della UAE, che a fine stagione passerà alla Tudor, così ha descritto il suo stato di forma dopo i cinque successi consecutivi inanellati dopo le Olimpiadi: “I risultati mi motivano, la forma e le gambe sento che sono ancora presenti. Il Mondiale è una corsa dura e non è come le altre gare. Penso che il Giro del Lussemburgo, con un profilo simile a quello che troveremo domani, sia stata la preparazione perfetta per ritrovare il ritmo delle gare, perché domani ci saranno tanti rilanci dopo ognuna delle tante curve presenti”.

Non ci sarà un vincitore casuale, chi vincerà sarà uno fortissimo

Il bernese gli ultimi giorni li ha trascorsi a Maiorca per “stare al caldo ed evitare di ammalarmi, oltre che per allontanarmi un po’ dal centro dell’interesse”. Su chi sono i favoriti il campione del mondo U23 del 2018 non ha dubbi: “Tadej Pogacar è il favorito numero uno, e con lui ci sono Remco Evenepoel e Mathieu van der Poel. Per il mio compagno di squadra non sarà facile però tenere sotto controllo la corsa senza una Nazionale forte. Secondo me la corsa inizierà presto e sarà molto dura, oltre che caotica visto che non ci saranno le radioline”.

È bello se gli altri mi vedono favorito. Io mi vedo come un outsider, non tra i grandi. La motivazione c’è: l’importante sarà non bucare la corsa ed essere attivo

Con Stefan Küng e Mauro Schmid la Svizzera dispone di altre due pedine molto valide da giocare: “Di tattica non abbiamo ancora parlato. Stasera avremo un meeting e vedremo. Tutti e tre abbiamo le nostre carte da giocare, penso che saremo offensivi per avere sempre qualcuno davanti. Senza radioline sarà difficile capire la situazione, ma può essere un vantaggio per me. Anche una fuga potrebbe arrivare in fondo. Di sicuro non bisognerà aspettare, perché con un Tadej così forte non bisogna portarlo in carrozza fino in fondo”.

Non ci sono accordi interni alla UAE con Pogacar. Ma se dovessimo trovarci insieme davanti sarà più facile trovare l’intesa

Marc Hirschi vede possibilità ovunque per fare la differenza su questo percorso: “La discesa sarà decisiva perché il gruppo si spaccherà di sicuro, anche se per noi ci sarà una gara sull’asciutto. Le due salite, con il vento contrario che le renderà più difficili, saranno ovviamente anche un terreno per degli attacchi. Ma ci sono anche altri settori adatti per anticipare o portare fuori un gruppo. Mi sono allenato il mese scorso sul percorso, è da molto che ho il Mondiale in testa. Avere i tifosi e la famiglia al mio fianco lungo il circuito mi dà una motivazione aggiuntiva”.

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Mondiali, la ricognizione del tracciato della gara in linea maschile (27.09.2024)

RSI Sport 27.09.2024, 20:50

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Rete Uno Sport

Rete Uno Sport 28.09.2024, 08:30

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