Un circuito da Classica del Nord con qualche extra

Le due competizioni juniores e la prova degli U23 hanno già fatto capire che difficilmente ci sarà una volata anche solo di un gruppetto di una decina di corridori nel weekend nelle gare in linea degli élite (tra le donne valida anche per le U23 con la nostra Linda Zanetti al via) che chiudono i Mondiali di Zurigo. Molto più probabile un arrivo in solitaria o una volata con già la sicurezza di avere almeno una medaglia in tasca sia in campo maschile, sulla distanza di 273,9km, che in quello femminile, dove l’arrivo è posto dopo 154,1km di fatica. Non saranno però tanto le distanze a far selezione quanto i 4470m e rispettivamente 2384m di dislivello di un percorso oltretutto che non lascia respiro, tra la doppia salita iniziale, la fase centrale di saliscendi, la veloce picchiata sulla Goldküste e gli ultimi chilometri pianeggianti da percorrere a tutta.

Senza dimenticare che per gli uomini ci sono già in programma due salite importanti nella fase di avvicinamento al circuito finale da ripetere sette volte. Dopo la partenza da Winterthur si percorrerà infatti un circuito con uno strappo posto a Burch am Irchel, e dopo essere transitati di nuovo dalla partenza ci sarà la salita di Kyburg (10,8%). Per le donne invece il via verrà dato a Uster e tutte le difficoltà saranno nei quattro giri da completare sul percorso finale.

Circuito finale che una volta passato l’arrivo propone subito lo strappo della Zürichbergstrasse, anche quello con una media al 10%, e poco dopo la salita più lunga, che porta ai box situati a Witikon, che è ben più che uno strappo da Classica del Nord. C’è da immaginare che i tifosi più caldi si piazzino in questi due settori per vedere probabilmente i momenti decisivi delle gare. Da lì il percorso non si fa certo rilassante, con dei saliscendi con molte curve che richiedono grande concentrazione fino a Zumikon, dove un ultimo strappo precede la discesa verso Küsnacht e gli ultimi chilometri verso la gloria sulla Sechseläutenplatz.