Sono passati circa 15 mesi dal terribile incidente capitato a Gino Mäder sul passo dell’Albula ed ecco che il ciclismo svizzero ha vissuto una nuova tragedia. “A fine Mondiale provo sentimenti contrastanti - dice Sandra Mäder, madre di Gino - La morte di Muriel ha rimescolato molti pensieri per noi, non so come mi sento e non posso nemmeno dire di essere contenta che la manifestazione sia finita. Ammetto di non aver seguito molto le competizioni”. Dopo aver passato un simile lutto è difficile continuare a vedere lo sport ciclistico in generale. “Da quando ho perso Gino - continua - ho smesso di guardare le gare, soprattutto le categorie in cui lui gareggiava. Seguo i professionisti solamente dopo, quando so che tutti hanno tagliato sani e salvi il traguardo”.
Quanto capitato a Muriel mi ha trascinata nuovamente indietro all’anno scorso
Per Sandra Mäder è comunque stato naturale aiutare la famiglia di Muriel Furrer. “Il ciclismo è una grande famiglia e quindi mi sono subito attivata per fornire supporto a loro. Se fosse successo a un calciatore non sarei mai stata nella posizione di dire loro di contattarmi in caso di bisogno. Tra Gino e Muriel è anche capitato un incidente praticamente identico: una caduta e una lesione simili”. Queste due tragedie non sono tuttavia le uniche nel mondo delle due ruote e anche in questo caso si tende a stringersi e ad aiutarsi. “Sono già in contatto con diverse famiglie che hanno perso un figlio nel ciclismo nell’ultimo anno. Ci scambiamo idee e c’è comprensione: parli di qualcosa e l’altra persona sa esattamente cosa intendi, senza troppi giri di parole”.
Dopo la morte di Gino, nessuno in famiglia ha mai nemmeno preso in considerazione la possibilità di far fermare il Tour de Suisse
Dopo quanto capitato, il comitato organizzativo ha deciso di continuare il Mondiale come da programma, dopo aver consultato la famiglia Furrer: una decisione decisamente appoggiata anche dai Mäder. “A quel tempo decidemmo di far continuare il Tour de Suisse perché il desiderio di Gino sarebbe stato quello di far proseguire la corsa. Ne sono certa perché lui era presente all’incidente mortale al Giro di Polonia del 5.8.2019, costato la vita al belga Lambrecht. Mi disse che ogni corridore poteva decidere da solo se continuare a correre o meno. Io affermo sempre che se qualcuno muore nel nostro negozio, noi non chiudiamo l’attività: la vita va avanti. Cancellare il TdS non avrebbe riportato indietro mio figlio, inoltre lui avrebbe voluto così. Allo stesso modo posso dire che sarebbe stato nell’interesse di Muriel proseguire con il Mondiale”, chiude la madre.
L’intervista a Sandra Mäder (Tempi Supplementari 30.09.2024)
RSI Sport 30.09.2024, 18:50
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