Una carriera partita da giovanissimo e chiusa relativamente presto, ma contornata da molti risultati di spicco, come la Vuelta di Spagna del 2015 e due podi al Giro d’Italia. Questo recita il palmarès di Fabio Aru, ex ciclista che ai microfoni della RSI ha raccontato però di aver vissuto la sua maggior soddisfazione in un’altra gara: “Visto quello che l’aveva preceduta il ricordo più sentito è la vittoria dei campionati italiani nel 2017. Sono stati mesi difficili, perché mi ero fatto male prima del Giro che partiva dalla Sardegna e per la morte del mio compagno di squadra Michele Scarponi”.
Avrei messo la firma per un secondo posto al Tour de France, mi sono dovuto accontentare del quinto
“Non ho terminato la mia carriera nauseato dal ciclismo, anzi, è la mia passione e quando esco in bicicletta ritrovo quelle sensazioni che avevo da bambino”, ha proseguito il 33enne. E chissà che il prossimo astro nascente del ciclismo non emerga proprio dall’Academy del sardo? “Rivedere un altro Fabio Aru, anzi più forte, in futuro è un mio sogno, mi piace l’idea di dare una mano e delle possibilità in più ai ragazzi della mia terra”, ha affermato l’ex corridore residente in Ticino da 9 anni. “Lugano mi ha accolto al meglio, le strade sono ottime per gli allenamenti e nonostante abbia smesso resterò qui”, ha concluso il 34enne.
Il servizio su Fabio Aru (La Domenica Sportiva 10.03.2024)
RSI Sport 10.03.2024, 21:07