Il Lugano ha buttato alle ortiche l’ennesima occasione della sua fin qui fallimentare stagione. Confrontati alla prima delle sette finali che li attendevano da qui a fine campionato, i bianconeri sono usciti sconfitti dallo scontro diretto di bassa classifica contro il Ginevra per 5-2 e vedono ora come una chimera l’accesso ai play-in e invece paurosamente vicino lo spauracchio di uno spareggio con l’Ajoie. Una sconfitta figlia della fragilità mentale degli uomini di Krupp, capaci di resistere anche con fortuna alla sfuriata iniziale dei ginevrini e poi dominare un match che sembrava essere stato indirizzato sui binari giusti, prima di tornare a mostrare tutta la vulnerabilità di una formazione scioltasi - una volta di più - come neve al sole nel momento decisivo.
Quella delle Vernets era una partita da dentro o fuori ma i sottocenerini - con Joly e Dahlström di nuovo nel line-up - non sono scesi in pista con la disperazione consona alla situazione in cui si trovano. I padroni di casa infatti hanno schiacciato Thürkauf e compagni già dai primi secondi e solo un clamoroso triplo ferro ha impedito ad Hartikainen di sbloccare il risultato. Lo spavento ha fatto uscire un po’ dal guscio gli ospiti che pian piano sono riusciti a farsi vedere dalle parti di Mayer, anche se il controllo del disco è rimasto saldamente in mano alle Aquile. Aquile che però non hanno trovato il modo di superare Schlegel, mentre a 10” dal termine del primo tempo Sekac ha spezzato la parità contro l’andamento del gioco con un gran tiro in contropiede. Lugano a un niente addirittura dal raddoppio, ma la rete di Zohorna appena dopo la pausa è stata annullata per precedente fuorigioco di Fazzini.
Il doppio colpo rifilato al morale del Ginevra ha letteralmente cambiato il momentum dell’incontro: gli uomini di Treille sono spariti dal ghiaccio, sovrastati da una ringalluzzita truppa ticinese che ha trovato il meritato 2-0 con Carr. Il peccato capitale però per i bianconeri è stato non sfruttare lo scoramento dei romandi, i quali nell’unica occasione del secondo periodo hanno accorciato con Chanton. Rimpianto diventato completo a inizio periodo conclusivo, quando prima Jooris e poi Timashov hanno completamente ribaltato un confronto che sembrava saldamente in mano ai sottocenerini. Gli sforzi per provare a riportare in Ticino almeno un punto si sono infranti contro Mayer, che ha abbassato la saracinesca fino al decisivo punto del top scorer Manninen a 2’ dal termine. Una rete che, unita a quella a porta vuota dell’ex Granlund, ha messo la parola fine all’incontro e - forse - alle residue speranze di risalita del Lugano, sprofondato nuovamente al penultimo posto in classifica.
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A tutto hockey
A tutto Hockey 11.02.2025, 23:10
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NL, l’intervista a Giovanni Morini (11.02.2025)
RSI Sport 11.02.2025, 22:09
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NL, l’intervista a Lorenzo Canonica (11.02.2025)
RSI Sport 11.02.2025, 22:15
Legato a Sport e Musica dell’11.02.2025