L’Ambrì raccoglie meno di quanto seminato col Davos

È un weekend da un solo punto, anche se positivo sul piano dell’attitudine e della volontà, quello dell’Ambrì. Sconfitti venerdì ai rigori in un primo derby stagionale in cui hanno sicuramente raccolto più di quanto seminato, i biancoblù sono stati puniti probabilmente oltremisura sabato alla Gottardo Arena dal Davos. Il 4-2 finale non rende infatti totalmente giustizia ai ticinesi, più coraggiosi e intraprendenti sull’arco dei 60’ rispetto alla sera precedente, ma protagonisti di alcuni errori prontamente sfruttati dalla truppa di Holden.

Costretta a giostrare con soli quattro stranieri di movimento, vista l’assenza dell’ammalato Virtanen e l’inserimento di Conz tra i pali, la squadra di Cereda non ne ha risentito più di quel tanto a inizio confronto, creandosi le primissime occasioni con Terraneo e De Luca, quest’ultima in powerplay. A passare però a condurre, grazie ad una quarta linea molto propositiva, sono stati i grigionesi, in rete con Hammerer dallo slot al 7’47”. Un gol, questo, che ha portato il momentum dalla parte degli ospiti, perlomeno fino al pareggio siglato al 17’28” da Kneubuehler, ottimamente imbeccato da dietro la gabbia da un Dauphin davvero giocatore a tutta pista. Iniziato con una superiorità numerica per parte - con i biancoblù, per la prima volta a secco nell’esercizio, sicuramente più pericolosi dei loro avversari - il secondo tempo è continuato con il botta e risposta tra Stransky e Lilja: al ceco, che si è messo in proprio segnando al 28’02” con uno splendido diagonale, ha replicato lo svedese con una deviazione sottoporta al 29’08”.

Il 2-2 rispecchiava onestamente lo sforzo profuso dalle due squadre, perlomeno fino al nuovo vantaggio gialloblù trovato al 38’38” da Jurco (errore di De Luca) e giunto a seguito di un intenso momento di pressione dei padroni di casa. Momento che è proseguito secondo logica anche nel terzo periodo, in cui i biancoblù sono andati solo vicino al nuovo pareggio soprattutto con Lilja, ma nell’occasione la lucidità e venuta a meno. E allora, a chiudere i giochi, ci ha pensato Ambühl a gabbia sguarnita a 6” dalla sirena finale.

Legato a Sport e Musica del 30.09.2023