La scossa c’è stata. L’atteggiamento sul ghiaccio è radicalmente cambiato. Che la squadra, o buona parte di essa, non seguisse più Luca Gianinazzi è parso ancor più chiaro contro il Davos. I bianconeri hanno infatti cambiato marcia pattinando e lottando come da un po’ non si vedeva. Atteggiamento riproposto a Zurigo in una gara sfuggita solo nel finale. Non tutti i giocatori insomma possono vantarsi di avere la coscienza pulita per come hanno performato fino al cambio (probabilmente tardivo) in panchina.
** Daniel Carr: tra i giocatori a cui facevamo riferimento poco sopra c’è proprio il canadese. Inconcludente prima e dopo la Coppa Spengler (non durante...), ma ritrovatosi contro il Davos sia dal profilo del vigore espresso sul ghiaccio sia da quello dei punti: 2 gol e 2 assist.
* Uwe Krupp: è probabilmente riuscito a toccare i tasti giusti del gruppo. Ha puntato su attenzione difensiva e su due linee offensive “pesanti”. Ha inoltre rispolverato dalle cantine bianconere Adam Huska: recuperare il portiere slovacco significa poter avere a disposizione un’opzione in caso di necessità.
- Samuel Guerra: cambiano le guide tecniche, ma non il suo ruolo sempre da comprimario. Nel weekend ha messo assieme poco più di 10 minuti di ghiaccio.
-- Radim Zohorna: da Gianinazzi a Krupp, da centro ad ala, ma l’attaccante ceco è uno dei pochi, forse l’unico a non essere stato rivitalizzato dalla nuova gestione tecnica. Continua a non incidere. Anzi, grazie a una sua ingenua penalità, lo Zurigo sabato ha siglato il sorpasso proprio in powerplay.
A tutto hockey
A tutto Hockey 18.01.2025, 23:00