La festa è totale, la Spengler all'Ambrì!

dall'inviato a Davos Ariele Mombelli

È totale, sul ghiaccio e fuori, la festa dell'Ambrì alla Coppa Spengler. Opposti nella finalissima della 94esima edizione allo Sparta Praga, i biancoblù si sono imposti con il punteggio di 3-2 dopo i rigori coronando nel migliore dei modi una settimana di sole vittorie. Quello odierno è il primo trionfo alla kermesse grigionese per una squadra ticinese, dopo le tre finali raggiunte nel 1991, 2015 e 2016 dal Lugano e la semifinale del 2019 proprio dei leventinesi.

Con il rientrante Virtanen in formazione, schierata con otto difensori e dodici attaccanti, gli uomini di Cereda hanno dato vita ad un primo tempo equilibrato con i cechi, senza riuscire però a chiuderlo in vantaggio nonostante tre occasioni a zero in powerplay. È proprio però nella prima superiorità numerica dell'incontro (espulso Krutil) che i biancoblù hanno aperto lo score grazie a Formenton, autore di una bella deviazione su assist di Chlapik al 5'45". Un vantaggio, quello del canadese, durato lo spazio di 50", perché Tomasek ha fulminato uno Juvonen non perfetto solo nell'occasione per l'1-1.

Il secondo periodo si è poi aperto nel segno dello Sparta, più presente sul fronte offensivo ma che in 5 contro 4 si è fatto trovare sbilanciato ed ha aperto la strada per il nuovo allungo in shorthand al 23'51" di Formenton, sempre più determinante per le sorti della sua squadra. Da quel momento la partita è proseguita sui binari dell'equilibrio, con qualche occasione da entrambe le parti, fino al pareggio al 53'53" di Horak. Dopo una buona occasione sul bastone di Virtanen nei tempi regolamentari e su quelli di Formenton e Spacek all'overtime, a decidere l'incontro sono stati i rigori di Bürgler e di Pestoni. E le parate di Juvonen.