La regular season si chiude con l’ennesimo errore di comunicazione

Si è finalmente conclusa la peggior regular season della storia del Lugano. In attesa di sapere se si giocherà il playout con l’Ajoie, i bianconeri possono iniziare a guardare avanti, come dimostrato dall’ingaggio di Janick Steinmann come GM. Si badi bene però a non cancellare quanto successo in quest’annata: gli errori (tanti) commessi dovranno fungere da monito per il futuro, dimenticarli sarebbe lo sbaglio più grande per una società che dovrà farsi un esame di coscienza approfondito, per cercare di cambiare delle dinamiche che chiaramente hanno fatto il loro tempo.

* Jiri Sekac/Luca Fazzini: due dei pochi a salvarsi nel marasma generale dell’ultimo mese. Il primo dall’arrivo di Krupp ha cambiato marcia, risultando spesso l’unico ad avere degli argomenti per provare a cambiare le partite. L’altro con la rete al Bienne ha raggiunto quota 22 gol in stagione, miglior scorer svizzero del campionato e primato personale eguagliato.

- Calle Dahlström: dopo qualche settimana in cui aveva mostrato quella solidità millantata a inizio stagione, ecco l’errore di posizionamento decisivo alle Vernets che condanna di fatto il Lugano. L’ennesimo di un campionato in cui non ha praticamente mai dimostrato di essere all’altezza del ruolo di straniero.

-- Santeri Alatalo: lontano parente del giocatore che praticamente un anno fa era stato uno dei trascinatori del Lugano nei play-in. A Ginevra perde malamente il disco che porta al gol di Jacquemet, con il Bienne si fa scappare prima Sablatnig e poi Kneubuehler nelle due reti dei Seeländer. Chiude la stagione con un deleterio -23, il secondo peggiore dell’intera lega.

--- Vicky Mantegazza: lodevole che ci abbia messo la faccia dopo il ko di Ginevra, ma il timing delle parole sui “giocatori sbagliati” è inaccettabile, con la stagione ancora in corso e una serie di playout alle porte. Dovesse andare in scena la sfida all’Ajoie, con che motivazioni scenderebbero in pista i suddetti giocatori dopo queste dichiarazioni? L’ennesima comunicazione poco efficace da parte della società in quest’annata terribile.