A caccia di punti importanti per avvicinarsi all’obiettivo dei play-in, l’Ambrì è tornato dalla trasferta di Ginevra a mani vuote. Al termine di un duello che per la prima volta in stagione non è andato oltre il 60’, i biancoblù si sono fatti superare con il punteggio di 4-2. Raggiunta dal Bienne in classifica, la squadra di Cereda resta comunque al decimo posto, a +3 sul Rapperswil e a +5 sugli avversari odierni, anche se entrambe le rivali hanno una partita da recuperare. Tre sono invece gli impegni da disputare dai ticinesi prima del termine della regular season, a partire dall’importantissima sfida di domani della Gottardo Arena contro i Seeländer.
Sceso in pista regolarmente con Heim e con il recuperato Grassi come tredicesimo attaccante, l’HCAP ha indirizzato la partita sui suoi binari praticamente da subito. Merito di Landry, che già all’1’30” ha approfittato alla perfezione del lavoro preparatorio di De Luca e Pestoni. Partiti col piglio giusto, come d’altronde già successo due sere prima a Davos, i biancoblù hanno poi sprecato due powerplay nel primo tempo. Poco male, fin lì, perché dall’altra parte Senn è stato chiamato in causa solo da Granlund prima che la fortuna lo aiutasse in occasione dei pali di Jooris e Berni. Il vantaggio, meritato, i leventinesi se lo sono portati alla prima pausa, ma non molto oltre, perché al rientro sul ghiaccio la musica è cambiata. A differenza dei ticinesi, le Aquile hanno infatti sfruttato al massimo le situazioni di superiorità numerica: dapprima Lennström ha riequilibrato la situazione con un tiro dalla blu al 21’55”, poi Granlund approfittando di un tocco di Curran ha ribaltato il punteggio al 27’56”.
Testimoniato anche da tre ferri colpiti (Pouliot e due volte Lennström), il forcing ginevrino è continuato per gran parte del periodo centrale, ma gli ospiti - anche dopo un time out chiamato a Cereda - hanno reagito trovando contro l’andamento del gioco il 2-2 al 36’30” con Maillet, autore di un tiro dalla media distanza. I frutti, però, i padroni di casa li hanno comunque raccolti nel terzo periodo, trovando il 3-2 al 43’51” con una deviazione di Granlund, prima di stringere i denti di fronte all’orgoglio dei ticinesi, che ci hanno provato colpendo soprattutto un palo con Müller. Nel finale un’incomprensione tra Senn e Curran ha poi portato al 56’40” al definitivo 4-2 di Pouliot, che ha così rilanciato le quotazioni verso i play-in dei suoi.
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