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Ottobre sempre più nero per un Lugano in emergenza 

Tra infortuni e amnesie, i bianconeri stentano e chiedono aiuto al mercato

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Serve una scossa

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Di: Davide Vidoroni 

Settimana nera per il Lugano, con tre sconfitte che si inseriscono nel trend negativo del mese di ottobre. Costretti a fare i conti con assenze di peso, i bianconeri cedono alla distanza contro lo Zugo prima di naufragare a Davos. La parziale reazione proposta al cospetto del Losanna deve essere un punto di partenza, ma è necessario un deciso cambio di rotta.

Mark Arcobello: per uscire da questo periodo complicato, il Lugano ha bisogno dei suoi leader. Oltre ad essere il miglior specialista agli ingaggi del campionato, il centro statunitense è uno dei pochi a garantire costantemente prestazioni all’altezza.

Jiri Sekac: nessuna rete realizzata nelle ultime nove partite disputate. Basterebbe questo dato - affiancato al bilancio di -10, il peggiore della squadra - per guadagnarsi la conferma in questa rubrica. Orfana del connazionale Zohorna, l’ala ceca fatica a emergere e il suo contributo al gioco luganese è insufficiente.

-- David Aebischer: in una squadra che palesa preoccupanti lacune in fase difensiva, l’ex Rapperswil è in evidente difficoltà. Fragile in marcatura, non fornisce impulsi offensivi degni di nota. Uscito con un bilancio personale di -5 dall’incubo di Davos, si lascia sfuggire Pajuniemi nello slot sul gol del 2-2 del Losanna.

--- La presenza nello slot: è forse il tasto dolente del Lugano attuale. I portieri avversari vedono partire la maggior parte dei tiri, gli attaccanti rivali hanno vita troppo facile nei pressi della gabbia bianconera. È il momento di mandare sul ghiaccio gioco fisico, spirito di sacrificio ed emozioni. E, perché no, l’esperienza di Justin Schultz.

12:23

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A tutto Hockey 26.10.2024, 23:05

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