Il centro della classifica, come sempre, è difficile da prevedere. I valori delle varie compagini prevalentemente si equivalgono, con un Friborgo che invecchia ma che proverà a mantenere alto l’entusiasmo della piazza, un Lugano che intende migliorarsi mostrando più muscoli e centimetri e un Davos che punterà forte su un pacchetto stranieri di assoluto livello.
Friborgo
I burgundi arrivano da una stagione agrodolce per via dell’eliminazione in semifinale. La squadra ha confermato completamente il proprio pacchetto di stranieri (tutti convincenti, compreso il 39enne difensore Gunderson), mentre il mercato svizzero ha portato in serbo Rathgeb in una difesa che punterà anche su Diaz e Borgman. In avanti, al netto dei ritiri di Bykov e Jörg, sono arrivati Jeremi Gerber e Näf per puntellare un reparto che presenta comunque un buon mix fra solidità, energia e (tanta) esperienza. In porta l’eterno Berra sarà chiamato ancora a essere il punto di riferimento, spalleggiato dal non sempre convincente Rüegger. Le incognite più grandi riguardano la tenuta fisica di un gruppo composto da diversi veterani e l’impatto dell’allenatore Patrick Emond, che resterà in carica soltanto una stagione. Una scelta quantomento particolare che non mette tuttavia in dubbio il certificato potenziale della sua squadra.
Lugano
Per i bianconeri l’obiettivo è quello di raggiungere una certa costanza di prestazione sull’arco di una stagione che si vuole più positiva rispetto alla precedente. Salutato Koskinen, si è tornati a puntare su una coppia svizzera (Schlegel sarà affiancato da Van Pottelberghe), che garantirà una maggior costanza nella formazione del lineup. La difesa ha visto l’arrivo di Aebischer per Wolf e soprattutto del gigante svedese Dahlström al posto dei poco convincenti LaLeggia e Tennyson. Una scelta, quella di puntare su un difensore prettamente difensivo, che suscita una certa curiosità. Anche per il semplice motivo che obbligerà Gianinazzi a schierare due giocatori svizzeri sulla blu in powerplay. Confermato per la gioia del pubblico bianconero capitan Thürkauf, per l’attacco Domenichelli ha puntato sulla fisicità dei cechi Sekac e Zohorna, da affiancare ai conosciuti Carr, Joly e Arcobello. Se la sfortuna - contrariamente allo scorso anno - resterà lontana dallo spogliatoio, ecco allora che il Lugano ha tutte le carte in regola per entrare con un certo agio nella top 6.
Davos
La squadra grigionese ha cambiato più della metà del pacchetto stranieri, che sulla carta si presenta decisamente rinforzato, e pure qualche pedina elvetica. La coppia di portieri è intrigante, lo scalpitante Hollenstein è pronto a instaurare una sana rivalità interna con il sempre solido Aeschlimann. Da Zugo è arrivato anche Gross, per una difesa composta anche dal nuovo Honka (oggetto misterioso nelle esperienze a Berna e Ginevra), ma orfana di Egli, Näkyva e Schneeberger. L’attacco presenta novità soltanto per i già citati stranieri, dove i confermati Stranksy e Nordstöm saranno accompagnati dagli interessanti Tambellini, Ryfors e Zadina, con quest’ultimo che potrebbe risultare una delle attrazioni principali del nostro campionato. Il reparto appare ben bilanciato anche per le pedine svizzere, con alcuni profili degni d’attenzione da affiancare all’esperienza dell’eterno capitan Ambühl e di Marc Wieser.
Il servizio con Paolo Laurenti (Rete Uno Sport 17.09.2024, 12h30)
RSI Sport 17.09.2024, 12:33
Il punto sugli stranieri del campionato con Alessandro Zacchetti (Rete Uno Sport 14.09.2024, 12h30)
RSI Sport 14.09.2024, 11:31