Zurigo ancora una corazzata, Ginevra in cerca di riscatto

Il campionato che si appresta a cominciare vede i campioni in carica dello Zurigo ancora favoriti, non fosse che per un roster di svizzeri di altissimo livello che permettono l’inserimento di stranieri funzionali al sistema di gioco. Le dirette inseguitrici dovrebbero essere sostanzialmente le medesime dello scorso anno: il Ginevra appare sulla carta completo in ogni reparto, lo Zugo dispone di una struttura consolidata senza grandi lacune, il Losanna ha tutte le carte in regola per confermarsi.

ZSC Lions

Sulla carta gli zurighesi appaiono ancora come la squadra da battere. I Lions possono contare su tanta qualità in ogni ruolo, che si ripercuote su tutte le situazioni di gioco (5 contro 5, boxplay e powerplay). La difesa, sorretta dai vari Lethonen, Kukan, Geering, Marti e Weber, ha visto l’unico arrivo della squadra nel finlandese Kinnunen al posto del canadese Harrington (che comunque aveva giocato solo 20 partite). In attacco, al netto della partenza di due uomini importanti nello spogliatoio come Schäppi e Bodenmann (quest’ultimo invero già un po’ ai margini), la solidità e la qualità saranno garantite rispettivamente da stranieri funzionali (Lammikko, Froden, Balcers, Grant) e dai vari Malgin, Andrighetto, Rohrer e Riedi. In porta nessun cambiamento, con Hrubec affiancato “solo” da Zumbühl.

Ginevra

Il Ginevra vuole superare la deludente scorsa stagione (dove è comunque arrivata la vittoria in Champions Hockey League). Se il reparto svizzero ha visto un solo arrivo nel nome di Luca Hischier (un upgrade a fronte del ritiro di Berthon), è il mercato degli stranieri che ha portato maggiori novità. Accanto ai vari Lennström (che solo in parte ha mostrato le proprie indiscutibili qualità), Vatanen, Manninen e Hartikainen sono arrivati Spacek dall’Ambrì e Granlund dal Lugano. Se il secondo resterà lontano dall’infermeria e mostrerà il suo volto migliore ecco che il Servette potrebbe avere il miglior pacchetto stranieri della lega al pari dello Zurigo. L’unico punto interrogativo riguarda la porta: Mayer e Descloux hanno già dimostrato la propria affidabilità, ma pure una certa propensione a serate no e a qualche acciacco di troppo.

Zugo

A Zugo si punta sulla stabilità e, nonostante l’ossatura della squadra stia piano piano invecchiando, gli svizzerocentrali possono ancora puntare in alto. In porta, accanto a Genoni chiaro titolare ci sarà Tim Wolf, che ha preso il posto lasciato vacante dal giovane Hollenstein. La difesa registra l’arrivo dello svedese Carlsson a fronte delle partenze di Gross e Nussbaumer. L’attacco, rimasto orfano di un pilastro del passato come Suri, ha visto l’aggiunta dei chili di Vozenilek, Eggenberger (che cerca riscatto dopo una stagione al di sotto delle aspettative) e Künzle. In un reparto che conta anche sulle certezze Kovar, Hofmann, Wingerli, Herzog e Simion, oltre che sulle doti da scoprire dello svedese Olofsson, non dovrebbero esserci problemi a vedere regolarmente la porta. Vero però che Zurigo e Ginevra sembrano avere qualche arma in più.

Losanna

I vodesi sono reduci da una stagione incredibile, andata ben oltre ogni più rosea aspettativa e conclusasi solo in gara-7 della finale. Nonostante la tanto discussa situazione societaria si sia stabilizzata, il mercato è stato comunque frenetico. La difesa ha perso Djoos e Jelovac, sostituiti dal ceco Sklenicka e da Vouardoux (mentre Bayreuther dovrà sostituire temporaneamente l’infortunato Pilut). Davanti i (diversi) cambiamenti si concentrano fra gli stranieri, dove i nuovi Kuokkanen, Oskanen e Pajuniemi saranno affiancati ai confermati Suomela e Raffl. Rappresenta invece una scommessa il duo di portieri: perso Hughes, si è deciso di puntare su Pasche come titolare (ha già mostrato ottime cose, ma saprà gestire un’intera stagione da numero uno?) e sul nuovo arrivato Keller, draftatato da Washington e in provenienza dal campionato giovanile del Québec. Qualche punto di domanda dunque si pone, ma la qualità dovrebbe bastare per entrare nella top-4.