Colpita, sì, ma non affondata. In qualche modo, la nave bianconera è ancora a galla. E ciò malgrado una gara-3 tutt’altro che agevole, in cui il Lugano ha rischiato di inabissarsi in maniera quasi definitiva, salvo poi riemergere con un fondamentale colpo di coda. Quando tutto sembrava perduto, e cioè nell’ultimo minuto di gioco, Thürkauf e soci hanno infatti miracolosamente ribaltato l’Ajoie in 30”... di “ordinaria follia”. Il 2-1 inflitto ai giurassiani nel terzo atto del playout tiene pertanto vive le speranze sottocenerine, sempre nella consapevolezza che, prima o poi, bisognerà effettuare il break alla Raiffeisen Arena. Magari già venerdì, sfruttando l’euforia del momento.
In cerca di nuovi stimoli per ravvivare i suoi, coach Krupp ha ridisegnato tutti e quattro i terzetti offensivi (Sekac con Arcobello e Fazzini, Carr al fianco di Thürkauf e Zohorna), confermando Huska tra i pali ed escludendo ancora - sul fronte straniero - Pulli e Joly (quest’ultimo dato per infortunato). La scossa, però, non è arrivata. No, il pubblico non ha ammirato una squadra più “vispa”, come invocava ironicamente uno striscione apparso sugli spalti. A lungo in difficoltà, gli uomini di casa sono perlomeno riusciti a evitare danni fino al 20’: anzi - paradossalmente - l’occasione più ghiotta dell’intero primo tempo è capitata sul bastone di Arcobello, imbeccato da... Fey e clamorosamente fermato dal palo a tu per tu con Conz.
Se il primo powerplay del match (punito lo stesso 36) non aveva dato frutti, al secondo tentativo gli ospiti non sono stati altrettanto magnanimi. A mettere in salita la serata bianconera, una doppia ingenuità di Alatalo, prontamente sfruttata da Devos per rompere lo stallo al 22’42”. Poi spazio alla (timida) reazione dei sottocenerini: e non inganni la supremazia territoriale, a tratti piuttosto evidente, perché la banda di Ireland non ha incontrato particolari intoppi nel difendere il vantaggio sino alla seconda sirena. Un vantaggio che sarebbe potuto divenire doppio a inizio terzo tempo, in seguito alla penalità di partita comminata a Mirco Müller: nei cinque minuti trascorsi in inferiorità numerica, i locali hanno tuttavia retto senza sbandare, per poi però - a loro volta - sciuparne due con l’uomo in più. Nulla di fatto, dunque, ma non nell’ultimo, disperato assalto in sei contro cinque: è qui (al 59’02”) che un disco scagliato al centro da Zohorna ha trovato sulla propria strada un bastone avversario, insaccandosi in rete. Dalle stalle alle stelle, la situazione si è allora definitivamente ribaltata al 59’32”, quando, sulle ali dell’entusiasmo, il tocco sottoporta di Morini - al primo gol dal 13 gennaio 2024 - ha sancito un successo a dir poco essenziale. Il successo, forse, della svolta.

A tutto Hockey
A tutto Hockey 19.03.2025, 23:50
NL, l’intervista a Flavien Conne (19.03.2025)
RSI Sport 19.03.2025, 22:45
Legato a Sport e Musica 19.03.2025