sci alpino - mondiali

Un’edizione che ha avuto un taglio decisamente rossocrociato

Le istantanee che hanno marcato le due settimane di Saalbach 2025

  • 17 febbraio, 09:01
  • 17 febbraio, 22:48
Svizzera capelli

Un grande spirito di squadra

  • Keystone
Di: Luca Steens 

“È il segno di un Mondiale che vorrei potesse non finire mai” potrebbe essere il ritornello invernale di “Estate” dei Negramaro nella versione della Nazionale rossocrociata. Swiss-Ski ha decisamente dominato a Saalbach 2025, sia in campo sportivo, confermando quanto fatto negli ultimi anni in Coppa del Mondo, che a livello di... moda. Le due immagini forti di questa edizione per la maggior parte degli appassionati di sci rimarranno infatti il taglio di capelli dei velocisti elvetici per la premiazione della discesa e la tripletta nella neonata combinata a squadre nella sua versione maschile. Simboli pure di uno spirito di squadra che ha impressionato tutti in uno sport di base individuale. A guidare la truppa non sono stati però i capofila Marco Odermatt e Lara Gut-Behrami, comunque tornati a casa con un premio a testa, ma Loïc Meillard (due ori e un bronzo), Franjo von Allmen (due ori) e Wendy Holdener (tre argenti), per una Nazionale che è andata a medaglie in 8 delle 11 gare disputate conquistando 13 podi con 13 atleti differenti (3 dei quali onorati due volte e il neocastellano e la svittese addirittura tre).

Non tutti gli appassionati, dicevamo, avranno queste due come immagini forti in testa. Chi ha visto un suo connazionale vincere un titolo o una medaglia avrà nella mente prima quelle immagini, a partire dagli austriaci, che hanno soprattutto osannato Raphael Haaser e si sono disperati per Manuel Feller nello slalom conclusivo. L’outsider, vincitore dell’argento in super G, ha avuto la sua consacrazione in gigante, quando ha ricevuto l’oro nella bolgia della Medal Plaza, sempre caldissima in queste due settimane ma che venerdì ha raggiunto il suo apice.

E i tifosi hanno decisamente marcato la 48a edizione dei campionati iridati, spinti dai sapienti DJ e commentatori dello stadio: tribune piene e danzanti (nel vero senso della parola), grande folla anche a bordo delle piste e ovazione per tutti gli atleti, impressionati da tanto calore. Nonostante gli ettolitri di alcolici consumati, i fan sono riusciti a evitare scivolate (reali e non). E si sono distinti pure per il loro spirito ecologico, con tanto di “ecologimetro” mostrato durante le gare per stabilire quanto erano stati bravi gli spettatori il giorno prima nel separare correttamente i rifiuti e depositarli nei giusti cestini: ogni giorno una percentuale altissima da medaglia, e le strade pulite a testimoniarlo. Anzi, LA strada, la brulicante “fan mile” affollata dal mattino fino alla sera come le più rinomate vie del mondo, dai Campi Elisi alla Fifth Avenue, ma al massimo fino alle 22h00. Un limite ce l’hanno anche qui nella patria dell’après-ski.

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