dall'inviato Omar Bergomi
Tre minuti sono stati fatali a Muhammad Ziyad Zolkefli. Alle Paralimpiadi di Tokyo, l’atleta malese ha conquistato l'oro nel getto del peso categoria F20, ma poi se lo è visto togliere per essersi presentato in piazzola di lancio con 180 secondi di ritardo rispetto al programma.
Il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) si è difeso dalle accuse sostenendo che le regole sono chiare e che il giudice della gara, che aveva permesso all’atleta di prendere comunque il via, aveva messo a verbale il fatto aggiungendo che non vi erano motivazioni per il ritardo. "Non ho sentito la chiamata, o non l'ho capita perché era in una lingua che non conosco”, si è giustificato il 31enne. Inutile dire che la stampa malese si è scatenata contro la decisione e sui social l’hashtag #Ziyad ha fatto tendenza, ma il ricorso presentato è stato comunque respinto. A vincere è così stato l’ucraino Maksym Koval (secondo i giornali malesi sarebbe stata proprio l’Ucraina a presentare un protesto) che è passato dall’iniziale argento all’oro.