EURO 2024 - IL COMMENTO

Nuovi impulsi e nuove armi per aggirare la Duah legge del gol

Risolti gli screzi nello spogliatoio, ora Yakin può anche permettersi di osare

  • 16 giugno, 09:05
  • 7 luglio, 00:46
Kwadwo Duah

Che impatto!

  • Imago
Di: Nicola Rezzonico 

“Loro stanno chiusi ma / alla prima opportunità / salgon subito e la buttan dentro a noi / la buttan dentro a noi”. Vi era mai capitato, durante la tortuosa campagna qualificativa, di canticchiare questi brevi versi e associarli - in maniera più o meno conscia - alle varie sbandate elvetiche? Adattandoli al contesto: per aggirare la dura legge del gol, quella resa celebre dagli 883, ci sono fondamentalmente due strade. Una passa dalla difesa, ma fin qui tutto bene; l’altra da un finalizzatore che scardini e punisca, ancor prima di dare adito ai dubbi. E lì, almeno fino a ieri, diciamo meno bene.

Poi, all’improvviso, ecco la trovata di Murat. Già ci immaginiamo le prime pagine dei giornali nel caso in cui le cose non fossero andate come voluto: “Tutta colpa Duah!”. Ma come, un quasi esordiente, un semisconosciuto lanciato in avanscoperta dal primo minuto? E un centrocampista centrale riconvertito in esterno? Dov’era Shaqiri? Ebbene signori, stavolta giù il cappello. Perché questa può essere considerata la principale vittoria tattica dell’era Yakin, un uomo che - ripreso il comando della nave rossocrociata in un mare in tempesta, dopo essersi riappacificato con i membri forti dell’equipaggio - ha avuto il coraggio di osare, noncurante delle eventuali ripercussioni. Né di affondare (forse) definitivamente assieme agli ammutinati, per restare nella metafora.

A côté, trascorso il sabato di festa, si potrebbero snocciolare vari dati statistici rilevanti, tutti esposti con fierezza sul profilo X della Nazionale. Rilevanti, sì, e pure rivelatori di una performance globale fuori dal comune. Nell’ordine: i 22 passaggi che hanno condotto al gol d’apertura, terza sequenza più lunga nella storia degli Europei dal 1980 (anno in cui è iniziata la raccolta dati) ad oggi; l’incisività del “fuori ruolo” Aebischer, primo svizzero a segnare e far segnare nello stesso incontro disputato su questo palcoscenico; la costanza di Embolo, subito efficiente e sempre in rete negli ultimi tre grandi tornei. Così, mentre sullo sfondo risuona l’immancabile “Viva Colonia”, abbiamo finalmente capito come aggirare la dura - pardon, Duah - legge del gol. Nuovi impulsi, nuove armi, il mix che ha tramortito l’Ungheria in una prima davvero grandiosa. Una prima… “wirklich prima”, come direbbero da queste parti.

01:56

Euro 2024, il servizio su Kwadwo Duah (16.06.2024)

RSI Sport 16.06.2024, 19:12

01:28

Euro 2024, il servizio su Ungheria-Svizzera (Telegiornale 15.06.2024, 20h00)

RSI Sport 15.06.2024, 19:24

Legato a Rete Uno Sport 15.06.2024, 18h30

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