“Loro stanno chiusi ma / alla prima opportunità / salgon subito e la buttan dentro a noi / la buttan dentro a noi”. Vi era mai capitato, durante la tortuosa campagna qualificativa, di canticchiare questi brevi versi e associarli - in maniera più o meno conscia - alle varie sbandate elvetiche? Adattandoli al contesto: per aggirare la dura legge del gol, quella resa celebre dagli 883, ci sono fondamentalmente due strade. Una passa dalla difesa, ma fin qui tutto bene; l’altra da un finalizzatore che scardini e punisca, ancor prima di dare adito ai dubbi. E lì, almeno fino a ieri, diciamo meno bene.
Poi, all’improvviso, ecco la trovata di Murat. Già ci immaginiamo le prime pagine dei giornali nel caso in cui le cose non fossero andate come voluto: “Tutta colpa Duah!”. Ma come, un quasi esordiente, un semisconosciuto lanciato in avanscoperta dal primo minuto? E un centrocampista centrale riconvertito in esterno? Dov’era Shaqiri? Ebbene signori, stavolta giù il cappello. Perché questa può essere considerata la principale vittoria tattica dell’era Yakin, un uomo che - ripreso il comando della nave rossocrociata in un mare in tempesta, dopo essersi riappacificato con i membri forti dell’equipaggio - ha avuto il coraggio di osare, noncurante delle eventuali ripercussioni. Né di affondare (forse) definitivamente assieme agli ammutinati, per restare nella metafora.
A côté, trascorso il sabato di festa, si potrebbero snocciolare vari dati statistici rilevanti, tutti esposti con fierezza sul profilo X della Nazionale. Rilevanti, sì, e pure rivelatori di una performance globale fuori dal comune. Nell’ordine: i 22 passaggi che hanno condotto al gol d’apertura, terza sequenza più lunga nella storia degli Europei dal 1980 (anno in cui è iniziata la raccolta dati) ad oggi; l’incisività del “fuori ruolo” Aebischer, primo svizzero a segnare e far segnare nello stesso incontro disputato su questo palcoscenico; la costanza di Embolo, subito efficiente e sempre in rete negli ultimi tre grandi tornei. Così, mentre sullo sfondo risuona l’immancabile “Viva Colonia”, abbiamo finalmente capito come aggirare la dura - pardon, Duah - legge del gol. Nuovi impulsi, nuove armi, il mix che ha tramortito l’Ungheria in una prima davvero grandiosa. Una prima… “wirklich prima”, come direbbero da queste parti.
Euro 2024, il servizio su Kwadwo Duah (16.06.2024)
RSI Sport 16.06.2024, 19:12
Euro 2024, il servizio su Ungheria-Svizzera (Telegiornale 15.06.2024, 20h00)
RSI Sport 15.06.2024, 19:24
Legato a Rete Uno Sport 15.06.2024, 18h30