“Fogliame”: in italiano si direbbe semplicemente così. Ma non è la stessa cosa! “Fogliame” suona male, vengono in mente quelle foglie bagnate per terra che danno fastidio, che son buone solo per il compostaggio. Volete mettere? “Andare a vedere il foliage”, suona meglio, no? Suona elegante, quasi alla francese, più aristocratico, di classe, emozionante e, soprattutto, vendibile.
“Foliage”, cioè l’andare a vedere i boschi con le foglie che cambiano colore d’autunno, è una moda relativamente nuova alle nostre latitudini. In America del Nord, è qualcosa che si faceva già negli anni ’90: là, il foliage è stato subito un’attività vendibile, sotto forma di soggiorni, escursioni e trekking fotografici.
L'autore sul Treno del Foliage
Il concetto funziona benissimo anche da noi: il “Treno del Foliage” è una delle esperienze offerte dalla ferrovia Centovalli/Vigezzina, sulla tratta da Locarno a Domodossola, dalla metà di ottobre alla metà di novembre circa. Per capire che l’esperienza piace molto basta guardare il portale per le prenotazioni: balza subito all’occhio che per trovare un posto è meglio muoversi e concentrarsi sui giorni lavorativi, con un certo anticipo.
Ma perché il foliage ci piace così tanto? Forse perché è qualcosa che ci mostra che i cicli della natura esistono ancora e restano, in gran parte, indipendenti da noi, dai nostri ritmi, dalle nostre velocità, dallo scorrere delle pagine nei social, dalle notizie continue che ci piovono addosso.
Guardarlo su una tratta ferroviaria come quella delle Centovalli e della Val Vigezzo è qualcosa che amplifica ancora di più l’effetto “ritorno al passato”: questa linea ferrata secondaria ha più di un secolo, è fra le poche rimaste in Europa di questo tipo e in un posto di montagna, per metterla in opera ci sono voluti dieci anni e ottantasette ponti. Quindi, percorrerla guardando i colori dell’autunno è un doppio salto indietro nel tempo.
Concludendo: fermarsi a guardare le foglie che cambiano tonalità sarà anche una cosa semplice, sarà un po’ una cosa insensata come cercare le castagne nei boschi, ma è un modo per fermarsi e ricollegarsi a un passato dove l’uomo non era al centro di tutto.
È un lusso che dobbiamo prenderci, un passaggio segreto verso un universo più grande di noi.
La rassegna d’autunno a Bellinzona
La domenica popolare 13.10.2024, 10:15
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