SOS Ticino: ”Così troviamo lavoro a chi non ce l’ha”

“Ogni anno, SOS Ticino supporta tra le 600 e le 700 persone senza lavoro. Circa il 40-45% dei partecipanti trova un impiego durante il periodo di iscrizione ai programmi occupazionali offerti dall’Associazione”, racconta alla RSI Alessandro Lucchini, responsabile del settore disoccupazione di SOS Ticino.

Nell’Atelier Ri-sostegno di Rivera, uno spazio zeppo di mobili, quadri, abiti, libri, vinili, giocattoli e oggetti vintage, Lucchini spiega che tutto ciò che viene recuperato da sgomberi di appartamenti e solai trova nuova vita qui, pronto per essere venduto a prezzi accessibili. Lo stesso avviene negli altri due Atelier di SOS:

Ri-cicletta, dove biciclette malandate, recuperate nelle discariche o donate da privati, vengono sistemate e messe in vendita. Tra i progetti più interessanti vi è la collaborazione con il Locarno Film Festival, durata 15 anni, e il progetto Velafrica, che ricicla biciclette in disuso e le esporta in paesi africani, dove diventano essenziali per raggiungere scuole, ospedali e mercati.

A Ri-taglio si selezionano vestiti vintage di qualità, pronti per essere rinnovati e venduti. Qui c’è anche un laboratorio di sartoria che, grazie all’upcycling, trasforma tessuti di scarto in capi unici e manufatti.

Lucchini sottolinea che “tutte le attività pratiche offerte ai partecipanti sono legate all’economia circolare e alla sostenibilità ambientale.” E la crescente affluenza nei vari Atelier dimostra quanto siano apprezzati gli oggetti di seconda mano. La gente ama sapere che, acquistando qui, sostiene non solo l’ambiente, ma anche progetti sociali importanti. SOS Ticino non solo aiuta chi è in cerca di lavoro, ma crea anche una comunità che crede nella seconda possibilità, per le persone e per gli oggetti.