Cinema

Dune: la guerra di Arrakis

La seconda parte del film di Denis Villeneuve tratto dal primo libro del “ciclo” scritto da Frank Herbert

  • 29.02.2024, 14:45
  • 05.03.2024, 10:54
Dune 2

Timothée Chalamet in "Dune" (2024)

  • Warner Bros
Di: Alessandro Bertoglio 

Dove eravamo rimasti...
Paul Atreides (Timothée Chalamet) e sua madre Lady Jessica (Rebecca Ferguson) vivono con i Fremen, l’antico popolo che vive nel deserto del pianeta Arrakis, che difende il suo habitat, i vermi della spezia ed il deserto stesso come fonte di vita e di sicurezza. Nell’attesa del compimento di una antica profezia, che annuncia il loro Messia, che porterà quel popolo al Paradiso. Ma su Dune, dopo averla lasciata per un complotto che ha portato alla distruzione di Casa Atreides, tornano a dominare gli spietati Harkonnen, nei quali l’anziano e malato Barone Vladimir (Stellan Skarskard), inizia a pensare che per il bene dei suoi intrallazzi sia più utile dare il controllo delle attività di estrazione della Spezia (ed eliminazione dei Fremen) al nipote Feyd-Rautha (Austin Butler) piuttosto che al fratello Glossu Raban (Dave Bautista). Il tutto con l’approvazione dell’imperatore Shaddam IV (Christopher Walken) il grande manovratore di tutto, insieme alla congregazione delle Bene Gesserit, una sorta di sorellanza capace di vedere e guidare il futuro, destinata a pianificare il futuro dell’universo, della quale fanno parte anche Jessica Atreides, la figlia dell’Imperatore e...

La domanda è: si può vedere “Dune Parte 2” senza aver visto la prima parte (presentata a Venezia nel 2021)? E, sotto-domanda, se si è fan del “ciclo” letterario -ma anche se non abbiamo letto nemmeno un capitolo- che effetto ci farà?

Andiamo con ordine. La difficoltà segnalata universalmente dai critici (più che dal pubblico) legata alla “Parte Uno” stava nel mettere in un film la maestosità di un’opera letteraria, lunga 6 libri, non facili e ricchi di dettagli poco cinematografici ma salienti per la fruizione della storia e per catapultarsi in un universo fatto di casate sparse su diversi pianeti, viaggi spaziali, giochi di potere ed economia. Insomma una serie di alberi genealogici e parentele, conflitti e popoli, pianeti e gilde spaziali, in una cornice dove non manca un’aura di misticismo e di credenze religiose, figli della nostra società anni ‘60 e perfettamente adattati da Frank Herbert al suo scopo.

Quindi, se vedere il primo capitolo cinematografico aiuta a capire i personaggi ed il complesso delle situazioni che la vicenda racconta, non averlo visto non preclude al piacere della visione. Così come l’aver letto uno o tutti i libri, non rovina il piacere dei film. Non sapere nulla di Dune, forse, può essere un piccolo ostacolo ad immergersi nel deserto di Arrakis: ma basta un’occhiata alla pagina di wikipedia (quella dedicata al ciclo, non ai film!) può colmare le lacune.

Detto questo, come già la prima parte, questo “Dune Parte 2” è probabilmente il compendio di tutta la fantascienza che abbiamo vissuto e amato negli ultimi 60 anni: ormai è rimasto poco da inventare visivamente, e il regista canadese Denis Villeneue è stato capace di rendere i palazzi, i pianeti, le ambientazioni al meglio possibile, regalandoci anche qualche flash subliminale che coinvolge ancora di più (Giedi Primo sembra un luogo oscuro come quelli dove si annida il male della saga degli Avengers; le adunate degli eserciti Harkonnen o dei Sardaukar sembrano tanto le Guardie Imperiali di Star Wars... ma anche le parate militari sulla Piazza Rossa, e queste ultime non sono fiction).

Rebecca Ferguson in "Dune" (2024)

Rebecca Ferguson in "Dune" (2024)

  • Warner Bros

Sono la cura dei personaggi e il loro sviluppo durante il racconto a rendere straordinario il lavoro fatto per “Dune 2”. Nel film la figura di Paul Atreides racconta la pericolosità dell’ambizione, che lui prima rifugge ma poi abbraccia, specie quando questa non si pone limiti e viene alimentata da un’avida sete di potere. Chani è l’espressione più assoluta e pura dell’amore, con il bagaglio delle emozioni positive e negative che questo sentimento sa suscitare. Calare due personaggi così ben strutturati in una storia che, pur essendo fantasy, è estremamente reale, fa la differenza. E qui si parla di dominio economico, di fanatismo religioso, di potere. E al centro di tutto c’è la “spezia” quell’oro del deserto, prodotto dai giganteschi vermi del pianeta, e fondamentale per tutte le attività dell’universo, in particolare la possibilità di viaggiare tra i pianeti. Un po’ come il petrolio...

06:01

Dune

RSI Cultura 29.02.2024, 13:30

A monte di tutto sta una regia impeccabile: Villeneuve è un abilissimo creatore di mondi cinematografici, in questo caso di un intero universo che grazie alla sua maniacale cura dell’estetica, colloca tutte queste emozioni all’interno di un film ricco di sequenze sbalorditive di battaglia ma anche di luoghi; multisensoriale, pieno di luci e di suoni che ti avvolgono.

Ci sarà un Dune 3? Bella domanda… Il materiale c’è (6 libri appunto). La voglia probabilmente anche. Bisognerà vedere se il cast sarà disponibile, se l’adattamento del secondo libro richiederà uno o due film ulteriori. Appena lo schermo va a nero, dopo altri 150 minuti di visione, la voglia di restare seduto sulla poltrona ed attendere che la storia prosegua c’è… Vedremo cosa ne pensano i produttori e gli autori. Di sicuro dopo i 6 Oscar del primo film, questo sequel si candida già da ora ad essere uno dei film più importanti dell’anno. Forse qualcosa di più.

03:29

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Telegiornale 29.02.2024, 20:00

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