Il protagonista de Il giurato numero 2 appare fin dalle prime scene come il ragazzo perfetto, che si comporta da ragazzo perfetto, e ha anche la faccia da ragazzo perfetto. Impressione che vale per chiunque non abbia visto Skins. Chi l’ha visto, invece, conosce il talento di Nicholas Hoult nell’interpretare quel tipo di uomo che bravo lo sembra solo, ma per il resto è fatto di tanti - non sempre piccoli - segreti; se Tony di Skins era più ombra che luce, stavolta il nostro protagonista è un po’ più complesso.
Un’altra attrice che ritroviamo ne Il giurato numero 2 e che ci regala la continuazione di un percorso attoriale costellato di personaggi con ruoli simili è Toni Collette, che già in The Power (Ragazze elettriche) interpretava una politica che si raccontava di essere una femminista, salvo non esserlo affatto.
La trama in poche parole e senza anticipazioni rilevanti: una coppia sta per avere un bambino, la gravidanza non è delle più semplici, poi lui viene chiamato a far parte di una giuria. Nonostante nella vita faccia il giornalista e si tratti di un presunto femminicidio molto chiacchierato, afferma di non saperne niente. Ma - scopriremo - ne sa qualcosa eccome, e non per via del suo lavoro.
Non è l’unico a mentire davanti alla legge, in ogni caso. Un altro giurato desidera che l’accusato finisca in carcere: l’imputato ha un tatuaggio sul collo raffigurante un serpente e una corona, simbolo di un gruppo di spacciatori molto potente a causa del quale il fratello del giurato è morto ammazzato.
La procuratrice - Toni Collette - lega la sua carriera a questo caso; se la giuria deciderà che lui è un femminicida, lei sarà eletta.
Tutto fa pensare che la situazione sia quello che sembra. I testimoni parlano di una coppia con delle dinamiche violente, due persone che litigano urlando, si insultano, bevono e ci sono lanci di oggetti; il giorno dopo lei perdona e ricominciano. Fino al presunto assassinio.
Nel mondo reale, questo sarebbe un vero femminicidio. Ma non siamo nel mondo reale. Siamo nella fantasia di un maschio bianco etero cis di mezza età benestante e conservatore: Clint Eastwood. Cosa farà, dunque, Clint Eastwood?
Apparentemente dirigerà un intero film per mettere in dubbio le parole d’ordine che, dal Sudamerica alla Svizzera, sono passate di bocca in bocca nei movimenti transfemministi per contrastare il sessismo e l’omertà che precedono, accompagnano e seguono i casi di violenza di genere: sorella, io sì ti credo. Hermana, yo sí te creo.
A ben vedere Eastwood non fa né più né meno di quello che fece il fumettista Gipi pochi anni fa, prima sull’ex Twitter, poi rivendicandolo in un libro (Stacy, Coconino Press, 2023): una provocazione. Più quella di Gipi che quella di Clint Eastwood, che almeno dà segnale di sapere che un mondo fuori di sé e della propria bolla c’è.
Il problema maggiore, tuttavia, è che - in entrambi i casi, fumetto e film - lo sguardo è quello di due persone che sembrano dimenticare che il femminismo per molte non è questione, come nella suddetta bolla, solo di parole, ma di sopravvivenza.
Cui prodest un’opera letteraria o cinematografica a tesi, per di più con una tesi antifemminista (dunque sessista) alla base? Si sostiene tra le righe che “sorella io ti credo” è una sciocchezza. Nel caso specifico di Il giurato numero 2, si postula che è più probabile o comunque possibile che un giurato di un caso di femminicidio ne sia colpevole rispetto all’accusato.
La grande differenza, tuttavia, rispetto a Stacy di Gipi (o all’originale striscia a fumetti diffusa sui social da cui nacque la polemica da cui a sua volta nacque il libro), è che qui c’è del rispetto. Nel film assistiamo a una narrazione che convince, un universo narrativo talmente specifico da non pretendere mai di esplicitare regole universali, una scelta di messa in scena rispetto a un’altra, e questo è interessante perché è un tuffo nelle paure, nei desideri e nelle fantasie dell’uomo reazionario americano neanche troppo medio, perché non è medio Clint Eastwood.
https://rsi.cue.rsi.ch/cultura/letteratura/Gipi-vent%E2%80%99anni-di-sincerit%C3%A0--1994931.html
In Gipi c’era esplicito desiderio di mettere in crisi il “sorella io ti credo”, e purtroppo nessuna delle polemiche che sono seguite è stata in grado di argomentare in modo logico e razionale e a ottenere da parte dell’autore risposte logiche e razionali. L’unica differenza è che la controparte la violenza sessuale spesso l’aveva vissuta in prima persona, mentre Gipi invece brandiva quella subìta dalla sorella come legittimazione politica o artistica a parlarne: quanto di più sessista.
Da vedere sul grande schermo
Tra le righe 14.11.2024, 14:00
Contenuto audio
Tornando al nostro film, Il giurato numero 2 ha il suo reale punto di interesse nel tema dell’alcolismo e in come viene trattato. Ha a che fare col lato oscuro del protagonista, l’evoluzione adulta di Tony di Skins, che frequenta le riunioni di Alcolisti Anonimi. È, in questo, Clint Eastwood fenomenale nel raccontarci che per alcuni un bicchiere non è mai solo un bicchiere, ma il primo bicchiere. E questo si chiama alcolismo. Che non si smette di essere un alcolista, si lotta contro questo abbandono di sé alla dipendenza sempre, ogni giorno.
Altro grande tema è cosa sia giustizia e cosa non lo sia. Bisogna seguire una definizione di legge positiva (per la quale la legge è sempre giusta proprio e solo in quanto legge), oppure c’è una giustizia naturale, e quanto spesso nessuna delle due corrisponde all’utile? L’utile è giusto? Il carcere è giusto? Chi stabilisce se qualcuno merita un’altra chance?
«A volte, - ci dice il film sul finale -, la verità non è giustizia».
E a volte - verrebbe da aggiungere a qualunque femminista proprio rispetto ai casi di violenza di genere - la giustizia non è verità.
Di “fratello io ti credo” non c’è bisogno, si chiama patriarcato e già ce n’è a bizzeffe, dentro e attorno a noi; di riflessioni toccanti e oneste sull’alcolismo e sulla mascolinità tossica sì, invece. Il giurato numero 2 in questo senso è un film riuscito a metà.
Il grande schermo con Alessandro Bertoglio
Tra le righe 12.12.2024, 14:00
Contenuto audio