Cinema

La guerra nel cortile di casa

Nel nuovo film di Alex Garland gli USA implodono nel sangue. “Civil War” in cartellone nelle sale della Svizzera italiana

  • 20 aprile, 11:05
  • 23 aprile, 08:45
Wagner Moora Courtesy of A24, Leone Film Group e Rai Cinema CW_010.jpg
  • Courtesy of A24, Leone Film Group e Rai Cinema
Di: Alessandro Bertoglio

Negli Stati Uniti è in corso una vera guerra civile, con alcuni stati dell’ovest che si sono ribellati al potere del Presidente: quest’ultimo si preepara a tenere un discorso televisivo nel quale millanta una imminente vittoria, con resa delle Forze Occidentali. Ma in realtà è ormai accerchiato e sta per essere catturato e deposto.

La guerra è quanto di più devastante si possa immaginare: un tutti contro tutti che lascia macerie alla “Day After” e migliaia di morti ovunque. Non c’è più fiducia in nessuno e per nessuno, non c’è quasi speranza. Anche per questo la grande fotografa di guerra Lee Smith (Kirsten Dunst), accompagnata dal reporter della Reuters Joel (Wagner Moura) ai quali si aggiungono la giovanissima aspirante fotografa Jessie (Cailee Spaeny) e Sammy (Stephen McKinley Henderson) veterano giornalista del New York Times decidono di mettersi in marcia da New York a Washington per ottenere un’intervista con il Presidente prima della deposizione e, magari, fotografare il momento della sua cattura.

“Civil War” (distribuzione A24, che già è un timbro di qualità, basta fare qualche titolo: “The Zone of Interest”, “Everything Everywhere All at Once”, “Past Lives”, “The Whale”) è un film diretto dal londinese Alex Garland, conosciuto soprattutto per il suo romanzo “The Beach” da cui fu tratto l’omonimo film diretto da Danny Boyle con Leonardo DiCaprio. Sempre per Danny Boyle ha scritto altri film quali “28 giorni dopo” e “Sunshine”, prima di debuttare alla regia nel 2015 con “Ex Machina”, seguito da “Annihilation - Annientamento” e nel 2022 dall’horror “Men.

Non sappiamo cosa abbia scatenato la guerra civile: anche se molti analisti la ritengono uno scenario possibile, visto anche quanto successe lo scorso 6 gennaio 2021 dopo l’insediamento di Joe Biden. E in molti non faticano a riconoscere i tratti di Donald Turump nella figura del Presidente sotto assedio. Nel viaggio che i quattro reporter compiono, un “giro largo” di 900 miglia per arrivare nella Capitale Federale, incontrano di tutto. Violenza allo stato puro, nazionalismo esasperato, follia, cecchini ogni dove, caos. La loro vita è costantemente a rischio, nonostante la protezione delle milizie del Fronte Occidentale: le scritte “press” che ostentano su auto, indumenti e tesserini, non servono come scudo antiproiettile, anzi!

Trailer “Civil War”

RSI Cultura 19.04.2024, 11:03

Il loro viaggio, oltre a un modo per documentare le bruttezze della guerra, il dolore, la morte, diventa almeno per Lee fonte di un crescente disagio personale, fino ad interrogarsi sulla necessità del lavoro di una vita, ma anche sul valore dell’etica giornalistica, che in situazioni estreme porta anche a domandarsi se sia sempre il caso di anteporre a tutto l’etica e il rimanere semplici cronisti degli eventi oppure se scegliere un fronte per il quale lottare e patteggiare.

“Civil War” è un film crudo, spiazzante, decisamente esagerato: sappiamo che alle esagerazioni e alle brutalità, in guerra, non c’è limite, quindi ci sta anche vederle rappresentate in luoghi impensabili, come slle porte della Casa Bianca e fin dentro i suoi corridoi. Vien da dire che sia un film necessario, specie in questi tempi.

Nelle sale "Civil War"

Telegiornale 19.04.2024, 20:00

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