Cinema

La stanza accanto

Eutanasia, amore e amicizia nel film di Almodovar: nelle sale il Leone d’oro 2024

  • 6 dicembre, 11:00
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Julianne Moore e Tilda Swinton in una scena di "La stanza accanto"

  • El Deseo
Di: Alessandro Bertoglio 

The Room Next Door (La stanza accanto) è il primo film girato fuori dalla Spagna da Pedro Almodóvar, che alla veneranda età di 75 anni, con questo suo lavoro ha conquistato con merito il Leone d’oro della 81ma Mostra del cinema di Venezia.

Tratto dal romanzo What Are You Going Through di Sigrid Nunez, la stanza accanto è quella che Ingrid (Julianne Moore) occupa nella lussuosissima e modernissima casa presa in affitto da Martha (Tilda Swinton) amica ritrovata dopo anni di distacco, nella quale ha deciso di porre fine alla sua esistenza con una pillola illegale acquistata online. Ex reporter di guerra, Martha ha scoperto di avere un tumore terminale, e non vuole soccombere alla malattia ma essere lei stessa a decidere modi e tempi per lasciare la vita. Ingrid ha appena pubblicato un libro sulla morte, ed una presentazione pubblica dell’opera diventa il pretesto per un nuovo incontro tra le due. Che iniziano a frequentarsi fino alla rivelazione della malattia ed all’accettazione della proposta di stare accanto all’amica fino alla fine.

Nel periodo in cui le due donne convivono, tra di loro torna quel profondo legame che le aveva unite (e separate: tra i protagonisti c’è John Turturro, che ha avuto una relazione con entrambe) parlano delle loro vite, dei loro sogni e desideri pur sapendo che la fine è in agguato. E infatti la morte, del personaggio ma per esteso anche della moderna società e del pianeta, come evoca Turturro, appare imminente. E’ sempre presente e ineluttabile, perché sappiamo come finirà la vicenda umana di Martha, dobbiamo solo aspettare il quando. Ed è proprio nel trascorrere del tempo che il film aggancia lo spettatore, dopo una parte iniziale un po’ troppo meccanico, poco avvincente ma indispensabile a costruire il microcosmo di questi due straordinari personaggi.

La stanza accanto è un film almodovariano totale e Tilda Swinton ne è l’incarnazione migliore possibile, con la sua figura fragile, scavata in volto e più magra del solito. E la tragedia incombente, la scelta dell’eutanasia per essere consapevole della fine e in parte dominarla, collide, volutamente, con il modo coloratissimo che Almodóvar dipinge intorno alle due donne, dalla porta rossa della stanza accanto, all’arredamento della casa (delle case) mostrate, fino ai luoghi in cui il film è ambientato. E alle tantissime citazioni artistiche, tra dipinti, cinema e fotografia. Perché, alla fine dei conti, come cantavano anche i Police, “The only certain thing in life is death”.

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“La stanza accanto” di Pedro Almodóvar

Tra le righe, Rete Uno 05.12.2024, 14:15

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