Cinema

Premio Diritti Umani ad Avi Mograbi

Il regista israeliano sarà a Lugano il 18 ottobre. I suoi film mettono in scena le contraddizioni del suo Paese

  • 11 ottobre, 08:17
Avi Mograbi

Il Film Festival Diritti Umani Lugano, in corso a Lugano fino al 20 ottobre 2024, assegna il Premio d’onore ad uno dei più illustri registi israeliani, il regista e video artista Avi Mograbi. Noto per il suo costante impegno a favore della giustizia sociale, culturale e politica in Medio Oriente, nonché per il suo sperimentalismo e il suo contributo innovativo al linguaggio cinematografico.

Avi Mograbi ha presentato i suoi documentari nei principali festival di tutto il mondo, tra i suoi lavori più noti “Per uno solo dei miei due occhi” presentato nel 2005 al Festival di Cannes o l’ultimo “The First 54 Years: An Abbreviated Manual for Military Occupation” film del 2021 in cui il regista ha utilizzato le immagini raccolte da Breaking the silence, organizzazione che raccoglie testimonianze di soldati israeliani.

Attraverso anche la rappresentazione di sé stesso dietro e davanti la cinepresa, Mograbi aiuta lo spettatore a capire le contraddizioni del suo Paese. Contraddizioni che il regista israeliano ha ribadito anche nell’intervista rilasciata ad Alessandro Bertoglio.

Il Medio Oriente è una regione in cui ogni giorno è peggio del giorno prima. Non abbiamo visto miglioramenti nella situazione in Medio Oriente. Per molti, molti, molti anni, purtroppo. Ora, naturalmente, come regista dovrei essere felice che il mio film sia ancora attuale oggi, che non sia obsoleto, anche se sono passati quasi vent’anni da quando l’ho fatto. Ma come essere umano, come persona, sono devastato nel pensare che tutte le situazioni davvero irritanti che il film cattura siano ancora lì. E anche le cause stesse, naturalmente. Quando guardi cosa sta succedendo a Gaza con la situazione che sta peggiorando così tanto. Penso che tutto questo sia orribile. Il 7 ottobre non è arrivato dal nulla. Non devi essere un sostenitore di Hamas per capire che i 57 anni di occupazione militare, dittatura militare e oppressione militare creano ovviamente una resistenza. I dettagli dell’attacco del 7 ottobre sono orribili e il fatto che ci siano ancora oggi ostaggi tenuti da Hamas è qualcosa che mi tiene sempre all’erta. Ma quando guardi la reazione di Israele al 7 ottobre, la distruzione totale di Gaza, il massacro dei palestinesi, dei loro bambini, donne o anziani e ovviamente uomini che non sono coinvolti, è qualcosa che non riesco ad accettare. Israele deve essere fermato e non sembra che il mondo, il resto del mondo, stia facendo abbastanza per fermare Israele.

13:09

Intervista a Avi Mograbi

Alessandro Bertoglio, Alphaville 09.10.2024, 11:00

Il regista sarà presente a Lugano per ritirare il Premio, il 18 ottobre, e per presentare due titoli che fanno parte della sua filmografia. Saranno, questi, momenti importanti e significativi durante i quali il regista incontrerà e dialogherà con il pubblico del FFDUL per raccontare il suo impegno artistico, politico e civile. 

«Avi Mograbi - spiega Antonio Prata direttore del FFDUL - è uno degli autori più importanti del cinema documentario contemporaneo. Il suo lavoro è fondamentale per capire il Medio Oriente e Israele in particolare. Senza mai rinunciare a una cinepresa viva, che rimette in discussione costantemente la realtà che riprende e al tempo stesso la posizione dell’autore, Avi Mograbi ci insegna che il cinema può essere un mezzo potente di riflessione e denuncia anche quando diventa più sperimentale nella forma. Il suo è infatti un cinema attivo, in continua ricerca, che esplora con costanza ingiustizie e contraddizioni senza rinunciare a schierarsi. La fede di Mograbi nel potere della testimonianza attraverso le immagini».

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