Da quando la Presidente del Locarno Film Festival ha accennato, durante l’ultima edizione, ad una possibile modifica delle date della rassegna cinematografica sulle rive del lago maggiore, le voci su un anticipo a fine luglio è sulla bocca di tutti. Ricordiamo che Maja Hoffmann aveva dichiarato al SonntagsBlick, tre giorni prima dell’inizio del Festival 2024 che «agosto è un momento sfavorevole. Questo perché i professionisti del settore vogliono rilassarsi e non recarsi a Locarno. E bisogna quindi rendere Locarno un luogo più attrattivo e suscitare l’interesse degli Studios e delle agenzie».
La storia del Locarno Film Festival racconta di una rassegna che non si è sempre svolta nelle prime due settimane di agosto e infatti, dopo l’autunno è stata avviata una consultazione per il cambio di date a partire dall’80esima edizione nel 2027.
La motivazione principale della Presidente Hoffmann è legata all’industria del cinema. Locarno è però sempre stato «la capitale del cinema d’autore». La prima domanda è dunque questa: perché è comunque importante rendere il Locarno Film Festival più attrattivo al mercato degli Studios e all’industria?
«Oggi il cinema d’autore è diventato il cinema popolare. Lo vediamo per esempio con un film che più d’autore non si può, come “Emilia Perez” che trionfa agli European Awards a Lucerna, trionfa ai Golden Globes, vince a Cannes. Quello è un film d’autore ed è un film d’autore che è espressione di un’industria cinematografica. E questo cambiamento importante che ormai è in atto da tantissimo tempo, che segnala come non ci sia più la divisione netta fra il cosiddetto cinema di consumo e il cinema d’autore. Fortunatamente il cinema d’autore è diventato il cinema di grande consumo. Quindi si tratta di territori che sono in realtà molto più vicini di quanto non si immagini». (Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival)
Qualche settimana prima di tingersi di giallo e nero Locarno ospita Moon&Stars, in luglio c’è Jazz Ascona. Come conciliare tutti gli appuntamenti in così poco tempo?
«Il compito del consiglio d’amministrazione del Locarno Film Festival è quello di pensare in termini strategici agli interessi a medio lungo termine del festival, noi siamo arrivati alla conclusione che questi interessi vengono rafforzati. In questo senso, il consiglio di amministrazione intende rendere attenti la politica, la comunità e gli altri organizzatori di manifestazioni che c’è questa esigenza importante per salvaguardare a medio lungo termine il ruolo che il Festival ha acquisito nel corso degli anni. Noi pensiamo che se non facciamo questa riflessione rischiamo anche di perdere posizioni. Allora non le perde solo il Festival, le perde tutta la piazza culturale ticinese e di Locarno. Quindi noi pensiamo che questa riflessione, che sicuramente crea anche delle obiezioni da parte di altri portatori di interesse, devono essere fatte da tutti per valutare quale sia in definitiva l’interesse della piazza culturale locarnese e ticinese».
«Si tratterà di valutare assieme, di dialogare assieme: noi pensiamo che un ruolo importante lo debba avere anche l’autorità politica locale che in definitiva è quella che mette a disposizione gli spazi per le manifestazioni. E riteniamo che ci siano queste premesse di dialogo noi comunque le mettiamo sul tavolo, siamo disposti a discutere. Evidentemente il nostro ruolo è quello di far presente quali sono gli interessi a medio lungo termine del Festival. Poi però siamo consapevoli che dobbiamo ascoltare anche gli altri e trovare delle soluzioni che in definitiva portino a un programma ordinato delle manifestazioni nel Locarnese nel corso dell’estate». (Luigi Pedrazzini, vicepresidente del Locarno Film Festival).
Il mondo dei Festival ha un calendario serrato e ormai fisso nelle agende degli addetti ai lavori e negli appassionati. L’eventuale anticipo delle date di Locarno che effetti potrebbe avere sull’affluenza del pubblico? E sulla relazione con altri Festival come Venezia (che si svolge ad inizio settembre) o Cannes (metà maggio)?
«Il pubblico è il nostro primo interlocutore ed è anche per questa ragione che un anticipo lieve di un paio di settimane potrebbe in realtà andare a tutelare il pubblico, soprattutto la comunità del pubblico viaggiante. Quest’anno la contiguità tra Locarno e Venezia era molto stretta quindi si tratta anche di capire che un eccessivo affollamento non giova. Ciò detto, il pubblico di Locarno è un pubblico fedele, appassionato e molto vicino al Festival e quindi noi, quando abbiamo ipotizzato questa possibilità, è stato anche ascoltando le numerose comunità che vivono e ruotano intorno al Festival».(Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival)
Se il pardo arriva prima
Lina Simoneschi, Alphaville 07.01.2025, 12:30
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