Storia

Hortensia von Salis, ved. Gugelberg Von Moos

La prima autrice svizzera pubblicata

  • 19 settembre 2022, 09:23
  • 9 ottobre, 14:04
Hortensia Gugelberg von Moos
Di: Elizabeth Camozzi 

Indubbiamente ricordata come una delle personalità più in vista del panorama culturale seicentesco nel Canton Grigioni, precorse i tempi grazie alle sue spiccate doti autoriali in saggi di stampo teologico.
Storicamente viene ricordata come Hortensia Gugelberg Von Moos (DSS, di J.Jürgen Seidel), anche se per nascita appartenne al casato von Salis-Soglio, ossia ad un’importante famiglia indissolubilmente legata, come si evince facilmente dal nome, al borgo bregagliotto di Soglio, annoverato tra i borghi più belli della Svizzera e già vincitore del concorso nazionale “Il villaggio più bello della Svizzera”.

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Hortensia era infatti la figlia del balivo Gubert von Salis-Soglio, anche Landamano delle Tre Leghe grigionesi, mentre la madre Ursula apparteneva al ramo dei von Salis-Maienfeld. Proprio in quest’ultimo luogo, nella regione di Landquart, nel 1659 la piccola Hortensia venne alla luce. Ventitré anni più tardi, nel 1682, si unì in matrimonio all'aristocratico cugino Rudolf Gugelberg von Moos, un capitano al servizio della Francia prematuramente deceduto in battaglia poco più di una decade dopo, nel 1692. Hortensia rimase dunque presto non solo vedova, ma anche senza prole poiché i figli morirono in giovane età; continuò però a vivere nella dimora di Maienfeld, ancora oggi appartenente alla famiglia. Qui, nel castello di Salenegg, l’aristocratica signora che da sempre amava lo studio, proseguì la sua formazione in teologia, filosofia, botanica, geologia e medicina: tutte materie alle quali, visti i tempi, si approcciò quale autodidatta, e lo fece sin da giovanissima. Le sue conoscenze le permisero così di far pratica in uno studio medico, dedicandosi in modo specifico alla fitoterapia, grazie alla quale curò numerosi malati e si guadagnò la reputazione di esperta terapeuta ben oltre gli stretti confini elvetici.

Una donna molto intelligente ed istruita, che nel corso dei suoi giorni mise istruzione e cultura al servizio degli interessi di tutte le donne, tanto da essere considerata una precorritrice del movimento femminista svizzero. Le piaceva intrattenere intensi scambi di vedute nelle sue corrispondenze con scienziati del suo tempo, quali ad esempio Johann Heinrich Heidegger, Johann Heinrich Schweizer e Johann Jakob Scheuchzer. Il talento nella scrittura la portò, in effetti, a distinguersi anche in questo campo e ancora in modo pionieristico, essendo la prima autrice svizzera ad essere stata pubblicata; inizialmente si avvalse dello pseudonimo di “Signora aristocratica”, come ad esempio nelle sue prime due pubblicazioni. In “Glaubensrechenschaft einer adligen, reformiert-evangelischen Dame”, un’invettiva datata 1695 pubblicata a Zurigo contro il patriarcato nella Chiesa, domandò esplicitamente più libertà di pensiero religioso per le donne. Costituito in otto capitoli, il testo si componeva di un libretto intitolato “Messblum”, edito dal sopracitato Johann Heinrich Schweizer, noto teologo zurighese vissuto tra il 1646 e il 1733. E “Messblum” non passò certamente inosservato nel suo ambito, soprattutto perché si trattava di un volume scritto da una donna che “osava esprimersi su argomenti teologici e lo faceva addirittura pubblicamente”, come venne descritto a più riprese dopo la pubblicazione. Hortensia non tardò tuttavia a rispondere e lo fece nel modo più acuto possibile: pubblicando una “Risposta scritta”, in cui sostenne il suo diritto personale, come pure quello delle donne in generale, ad esprimere pubblicamente la propria opinione. Scriveva: “So bene che noi dobbiamo essere brave casalinghe, che il nostro compito è quello di filare e cucire e che non dobbiamo occuparci dell’inutile erudizione, che suscita più domande che edificazione religiosa”. Un incipit puntuale che le permise però di presentare, una dopo l’altra, tutta una serie di donne bibliche che dimostrano chiaramente come l’erudizione si addica, al contrario di quanto imputatole, alle donne, e nel caso specifico a lei stessa.

Lettera Hortensia von Salis

Manoscritto di Hortensia von Salis

Sempre sotto pseudonimo pubblicò poi il romanzo «Geist- und lehrreiche Conversationsgespräche” (1696), nel quale ribadì il diritto delle donne alla formazione e ad avere un'esistenza autonoma, senza tutela maschile.

Manifesto di Hortensia von Salis

"Conversations-Gespräche" di Hortensia von Salis

Hortensia Gugelberg Von Moos con le sue dichiarazioni firmò quindi un atto più che coraggioso, dimostrando con i fatti le sue parole dotte. Nonostante ciò, ai nostri giorni purtroppo si conoscono solo alcune delle sue numerose altre pubblicazioni; tra queste si ricordano la Dichiarazione di fede (1695), I Colloqui conversazioni (1696), Le Meditationes (1715) e poi, di recente scoperta, ci sono anche tre poesie stampate ed alcune lettere costudite in vari archivi. Un lavoro omaggiato grazie a "Glaubens-Rechenschafft – Conversations-Gespräche – Gebät" di Maya Widmerin, che si traduce in una ristampa dei testi originali ma commentati, che forniscono uno spaccato preciso rispetto alla vita e all’opera di questa antesignana della scrittura elvetica femminile.

Hortensia (von Salis-Soglio) Gugelberg von Moos morì a 56 anni nel 1715, e nel suo elogio funebre venne onorata con grande enfasi barocca per la sua erudizione: “Gloria della patria/ lode delle donne/ il più bel fiore della chiesa / eccellente d’intelletto/ di grande spirito e temperamento/ edotta in tutte le scienze/ miracolo del nostro tempo/ famosa e conosciuta dagli studiosi.”

Hortensia von Salis, commemorazione 2015

Locandina per la commemorazione voluta dall'Archivio della cultura femminile grigionese

In occasione dei 300 anni dalla scomparsa di questa donna eccezionale, il 29 giugno 2015 ebbe luogo una speciale commemorazione: un’importante celebrazione per ricordare colei che divenne la prima studiosa grigionese e, in un certo senso, anche la prima femminista; contemporaneamente l'Archivio della cultura femminile grigionese creò l'enciclopedia biografica online Bündnerinnen.ch., nel quale si sottolinea in modo preciso come, in un momento storico in cui appunto alle donne veniva negata l'istruzione, la parità dei diritti e una vita indipendente, Hortensia von Salis ha reclamato a gran voce il diritto del genere femminile ad autodeterminarsi, attraverso la pubblicazione del già citato testo sull'uguaglianza delle donne nella chiesa e nella religione. Un fatto decisamente fuori dal comune, che non accadde nella Parigi reale o nell'illuminata Amsterdam, ma nel rurale Canton Grigioni!

Castello di Salenegg antico

Veduta del Castello di Salenegg (1600)

  • Francesco Cerea

Per quanto concerne la famiglia del marito di Hortensia, i suoi membri appartenevano ad un nobile casato costituito da funzionari e ufficiali di Coira, Maienfeld e Malans. I von Moos, detti Gugelberg, erano in realtà originari di Lachen nel Canton Svitto, per poi, nel XV secolo, dar vita ad un nuovo ramo nel Canton Grigioni, che adottò appunto il nome di Gugelberg. In quanto funzionari cittadini e vescovili proprietari di signorie, ma anche grazie ad importanti e strategiche alleanze matrimoniali, già all'inizio del XVI secolo entrarono a far parte del ceto dirigente grigionese. La spaccatura politica in due rami avvenne nel 1600, quando i Gugelberg di Coira si schierarono in maggioranza a favore della Spagna, mentre il ramo di Maienfeld, che nel 1654 aveva acquistato il castello di Salenegg, sostenne piuttosto la Francia.

In questo ramo della famiglia Hortensia non fu comunque l’unica donna erudita: dopo di lei si ricorda infatti anche Maria Barbara Gugelberg von Moos (1836-1918), la quale, sempre da autodidatta, divenne una stimata scienziata. Collaborò in particolare con il botanico Christian Gregor Brügger di Coira, con il quale svolse ricerche e raccolte sui muschi e sulle piante epatiche nei Grigioni (Articolo a lei dedicato sul sito del DSS a cura di Peter Conradin von Planta ). Maria Barbara fece studi in tutta la Svizzera orientale per poi diventare pubblicista e infine, nel 1902, ricoprire un ulteriore primato femminile grazie alla nomina di ‘membro corrispondente della Società grigionese di scienze naturali’.

Castello di Salenegg (oggi)

Castello di Salenegg a Meienfeld

Il Castello di Salenegg, considerato una delle più antiche aziende vitivinicole d’Europa sin dal 1068, oggi appartiene ancora ad un esponente femminile della prosapia: Helene von Gugelberg, l’’ultima discendente della casata che porta avanti una tradizione secolare, coltivando e producendo ancora nel maniero vini pregiati secondo procedure completamente naturali, in un’amalgama tra tradizione ed innovazione.

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