Gi mi è vicina. Nel senso che alcuni anni fa, quattro donne che io conosco si sono decise per la fecondazione artificiale, quattro donne single, quattro figure che tra di loro non si conoscono. E ho un po’ seguito il loro percorso da principio io stessa sono stata, lo confesso, un po’ giudicante nei loro confronti. Ma il loro moto, chiamiamolo così, mi è stato molto utile perché mi ha permesso di approfondire un po’ certi temi, perché è sempre facile esprimere delle opinioni superficiali, ma poi è necessario conoscere e approfondire.
Maria Rosaria Valentini
La protagonista dell’ultimo romanzo di Maria Rosaria Valentini ha un nome un po’ strambo, si chiama Gi, e ha una vita molto articolata e complicata, piena di ostacoli. Non vuole un compagno, vuole essere sola e indipendente. Alla soglia dei 40 anni si accende in lei il desiderio di diventare madre. Un desiderio che non si può arginare. Vive in un paese in cui non è consentito diventare madre in modo alternativo e alla fine si decide per un viaggio molto complesso che la porterà fino in Danimarca, per affrontare l’inseminazione artificiale. Si tratta di un percorso lungo che richiede molto coraggio, che le viene soprattutto da una donna potente: nonna Coralla. È lei che la porta a tentare una maternità scelta, meditata e a tratti anche spericolata. La storia di un intreccio di cuori che battono all’unisono per scardinare retaggi che vorrebbero mettere a tacere i desideri e le ambizioni di una donna. Cose che accadevano ieri, sembra dire l’autrice, e che accadono anche oggi.
Una storia di un viaggio che è sradicamento di convenzioni e regole. Specchio della realtà molto complessa nella quale siamo immersi. Attraversiamo nelle nostre vite diversi luoghi, diverse lingue, diversi mondi e atmosfere che però finiscono per ricongiungersi e completarsi.
Il viaggio, lo spostamento, lo sradicamento, è tema ricorrente nei romanzi di Maria Rosaria Valentini, uno spostamento che naturalmente non è solo ed esclusivamente fisico, ma è anche metafora di percorsi interiori: “un mistero che si veste di luce”.
Così dichiara Maria Rosaria Valentini nell’intervista rilasciata a Massimo Zenari per Alice: «Spostarsi ha sempre un senso e può avere un grande senso anche tornare, perché il movimento è un mezzo che ci permette di conoscere, di andare oltre. È chiaro che poi ogni spostamento implica delle problematiche, dei confronti, delle diversità che vanno coniugate e non sempre tutto questo si realizza facilmente o perfettamente. E magari per tutte queste ragioni, per tutti questi elementi io torno in maniera più o meno consapevole a parlare di viaggio di spostamento».
“Cinquanta lune”, di Maria Rosaria Valentini
Alice 26.10.2024, 14:40
Un romanzo sullo sradicamento di convenzioni dunque, ma anche sul coraggio e sulla tenerezza che sta nella scelta della maternità. Nel suo libro l’autrice non dimentica di soffermarsi sul ruolo del padre. Una paternità che diventa consapevole, rivestendosi di tenerezza:
Ho voluto raccontare proprio la tenerezza, declinata non soltanto al femminile ma anche al maschile. Parlando di un tema così importante come la maternità, spesso ci rivolgiamo soltanto alle donne o pensiamo soltanto alle donne e invece ne fanno parte anche gli uomini di questo progetto così complesso. E dunque ho voluto parlare anche della paternità. Di una paternità più consapevole, di uomini presenti che sanno esprimere dolcezza e Bixio è un uomo di grande dolcezza. Quel genitore per caso, perché lui non è un padre biologico, ma è un genitore nell’anima, è un uomo pronto a prendersi cura di qualcuno. Ed è anche l’amico che forse tutti quanti noi vorremmo avere una figura sempre presente, capace di esserci di misurare le parole di introdurre nella vita di tutti i giorni elementi poetici e bizzarri nello stesso tempo.
Maria Rosaria Valentini
Maria Rosaria Valentini, Cinquanta lune, Castelvecchi, 2024
Maria Rosaria Valentini è autrice di prosa e poesia. È nata in Ciociaria, a San Biagio Saracinisco, un piccolo paese in provincia di Frosinone, nel 1963. Nel 1989 è arrivata in Svizzera con una borsa di studio in storia dell’arte. Ha vissuto per diversi anni a Berna e si è poi trasferita in Ticino, dove attualmente vive.
Si è laureata in germanistica a Roma, presso l’università La Sapienza, con una tesi sulla pittrice tedesca Paula Modersohn-Becker. Dal 1994 si dedica esclusivamente alla scrittura. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni.
Nel 2003 ha ottenuto un riconoscimento dalla Fondazione Schiller per Sassi muschiati (Ulivo, 2002). Nel 2009 riceve il premio Europeo di Narrativa Giustino Ferri-Lawrence per Di armadilli e charango (Capelli, 2008) e nel 2016 il premio Onor D’Agobbio per Magnifica (Sellerio, 2016). Nel 2020 ha fondato la casa editrice GiraffeBianche, che pubblica libri capaci di raccontare diversità e imprevisti a bambini e ragazzi. Nel 2009 riceve il premio europeo di narrativa Giustino Ferri – David Herbert Lawrence.
Maria Rosaria Valentini al microfono di Massimo Zenari
Maria Rosaria Valentini (1./5)
In altre parole 16.12.2019, 09:18
Maria Rosaria Valentini (2./5)
In altre parole 17.12.2019, 09:18
Maria Rosaria Valentini (3./5)
In altre parole 18.12.2019, 09:18
Maria Rosaria Valentini (4./5)
In altre parole 19.12.2019, 09:18
Maria Rosaria Valentini (5./5)
In altre parole 20.12.2019, 09:18