Musica italiana

Anna Castiglia: voglio fare la cantautrice, ma essere anche altro

Catanese, si è rivelata al grande pubblico partecipando a un talent show. “Mi piace” è il suo primo album

  • 12 aprile, 15:03
Anna Castiglia
  • Courtesy: Anna Castiglia I Ufficio stampa
Di: Natascia Bandecchi/Isabella Visetti/Red. 

Per descrivere Anna Castiglia, la definizione di “figlia d’arte” è decisamente appropriata: mamma attrice di teatro, papà comico e speaker, la cantautrice catanese è anche “sorella d’arte”, visto che la sua gemella è circense a Parigi. Facile, in un contesto così ricco di stimoli, imboccare una strada che conduce al palcoscenico: il primo contatto con una chitarra, classica, a 9 anni, a 16 le lezioni di canto. Davanti a lei si è così aperto il percorso di cantautrice, figura che sente connaturata: «Tendenzialmente lo sono. Sto cercando anche un po’ di farlo, perché a volte il lavoro diventa tutto. Quando fai un lavoro così creativo, che coincide con la tua passione, ti fai ingurgitare dalla cantautrice, invece sto cercando di essere anche altro» ha raccontato a Tra le righe.

17:45

Introspezione e audacia: questa la musica di Anna Castiglia

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  • Courtesy: Anna Castiglia
  • Natascia Bandecchi e Isabella Visetti

È in questo oscillare fra l’essere e il fare la cantautrice che è nato Mi piace, il suo album di debutto. Dodici canzoni in cui trovano spazio samba, swing, rhythm and blues, motivi su cui si appoggiano testi introspettivi, spirituali, ma anche dotati di leggerezza. Mi piace – il like – è anche la formula magica che attira a sé il pubblico dei social. Seguaci, follower, per parlare alla moda, che oggi sembrano (sono? Forse la domanda è retorica) imprescindibili se si vuole arrivare da qualche parte: «Sto cercando di capire come utilizzare i social, come navigare e restare comunque sana e tranquilla in un’esposizione più grande, anche nell’eventualità di crescere ancora. Non vorrei mai perdere di vista la persona, la vita, per la fama e il lavoro, e questo vale per tutti i lavori, anche per quelli che sembrano più wow… lustrini… bellissimi… comunque sono lavori e possono a volte danneggiarci. Quindi bisogna cercare di trovare un equilibrio».

Mica facile avere dei punti di riferimento fissi nell’era in cui il talento passa spesso dagli schermi televisivi, dai talent show alla X Factor, trasmissione nella quale si è messa in luce. Perché sì, ci si fa conoscere dalla platea tivù, si attirano le attenzioni di addetti ai lavori che magari non ti noterebbero se il tuo talento lo portassi i giro solo per locali e festival di provincia, ma allo stesso tempo si balla al ritmo delle stagioni, dei gusti del momento, con un seguito che così come viene, se ne va: «Più che i follower siamo noi a essere passeggeri» osserva, «Ogni anno c’è una nuova edizione, nuovi artisti, quindi è difficile che qualcuno ti segua davvero. Quelli che restano poi sono pochi». L’esperienza televisiva le ha però consentito di costruire attorno a sé una struttura per suonare dal vivo, così ora «posso continuare a fare date anche in modo professionale. Posso parlare di lavoro finalmente, non più solo di hobby».

26:00

Anna Castiglia: “Mi piace” e il “Mi piace tour” nei club

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  • Courtesy: Anna Castiglia I Ufficio stampa
  • Alessandro De Rosa

Proseguendo lungo l’alternanza tra essere e fare, in questo momento il pendolo è dunque più spostato verso il fare la cantautrice. Sull’altro versante, c’è l’essere donna. Secondo lei, la presenza femminile non è così assimilata nell’ambiente della musica. Per questo partecipa all’iniziativa Canta fino a dieci: «Sono delle cantautrici come me, ognuna con il proprio progetto, e ci uniamo in questo collettivo per fare sostanzialmente dei concerti insieme, ma anche un’azione sociale, politica, visiva, che è quella di normalizzare la presenza delle donne nella musica, che è ancora un po’ anomala, ancora molto stretta da stereotipi, pregiudizi. Quindi l’obiettivo è un po’ quello. Farlo insieme è molto più efficace. Unire le voci. Veramente, l’unione fa la forza».

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