Sembra essere una moda: trasformare il soggiorno in uno studio di registrazione. È stato così per Worries and Other Plants, adesso è la volta di un altro musico da salotto: Laurel Bloom.
Dietro questo pseudonimo si cela un giovanotto baffuto, dall’aria timida, di nome Lucas Zibulski. Vive a Basilea, e non parliamo certo di un ragazzo digiuno di musica. In qualità di batterista ha già suonato in diverse formazioni folk-rock e jazz. Ora però è il momento di venire in proscenio, di passare dalle pelli al microfono per proporre la propria musica. Ed eccoci sul luogo dei fatti: il soggiorno di cui sopra. Nel quale Lucas/Laurel Bloom ha piazzato un pianoforte e poi, con l’aiuto di un amico, ha organizzato tutto ciò che serve per registrare musica.
La scelta di un luogo così intimo, di comporre e registrare tra le mura di casa, non è qualcosa di separato dalla musica di Laurel Bloom. Perché il vissuto, i ricordi che quegli ambienti ispirano diventano le parole e le melodie delle sue canzoni, incentrate sui dolori della crescita, sul lasciare andare le persone care, sul senso di pace che l’infanzia racchiude (o dovrebbe racchiudere) in sé. Tutto ciò che contraddistingue i suoi pezzi risuona di quegli istanti di vita, compresi gli arrangiamenti, semplici e giocosi.
Per ora sono due le canzoni che troviamo su Mx3, che anticipano l’uscita dell’EP “Painting The Sunlight In My Room” prevista in gennaio.