Musica Indie/Pop

Sonic Youth, la loro opera messa “sullo scaffale giusto”

Si intitola Made in USA, il lavoro del quartetto statunitense tra indie e pop, video e cinema - Il saggio firmato da Maria Teresa Soldani, ospite di Alphaville

  • 13 luglio, 09:00

Made in USA

Alphaville 10.07.2024, 11:45

  • mimesisedizioni.it
Di: Red.

Ricostruire le produzioni audiovisive che coinvolgono Sonic Youth, provando a interpretare un’opera intermediale e multidisciplinare fondata sulle immagini in movimento che trasborda il sonoro, collocando gli stessi Sonic Youth anche nella storia delle media arts. Questo, in sintesi, il saggio di Maria Teresa Soldani, docente e ricercatrice presso l’Università di Bologna, edito da Mimesis, che va a esplorare il codice espressivo della band newyorkese. Il libro analizza il ruolo paradigmatico della band all’interno della cultura visuale e mediale, soprattutto degli anni ’80 e ’90.

La produzione audiovisiva del quartetto travalica i contenuti musicali raccordandosi alla Pop Art, all’Appropriation Art, all’arte concettuale e al cinema underground attraverso gli esiti di una serie di collaborazioni emblematiche, soprattutto nella forma del videoclip e del film.

Emersi dalla scena artistica di downtown New York di inizio anni ’80, con l’influenza del punk e della no wave, i Sonic Youth creano un sistema di relazioni che traspone e articola al proprio interno il concetto di “scena culturale”, diventando motori del paradigma di una “indie culture” che dagli Stati Uniti ha influenzato il resto del mondo. In questo network Do-It-Yourself – trans-locale ed espanso – di musicisti, artisti e film-maker, la band ha attivato strategie artistiche e comunicative più ampie incentrate sul corpo (body, corpse, youth) visto come epicentro della cultura americana, che mirano a rimettere in discussione le convenzioni di genere (come music genre, gender, film genre).

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