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Il sabato trasognato degli Express Therapy

Nel singolo “Saturday” synth onirici e basso pulsante confermano l’eclettismo del duo giurassiano 

  • 12 luglio, 08:00

Express Therapy - Saturday

RSI Cultura 12.07.2024, 08:00

Di: Andrea Rigazzi

Si chiamano Jules e Dimitri, vengono dal Giura e fanno musica sotto le insegne di Express Therapy.

Per una volta ci viene risparmiato l’ingrato compito di dover coniare una definizione per il suono di una band. Ci hanno pensato loro stessi, che descrivono la loro proposta come “pop eclettico”. Vuol dire tutto e niente, avrà pensato qualcuno; nel nostro caso diciamo che ci sono elementi utili per imbastire il discorso.

Se per eclettico intendiamo un suono che si nutre da fonti diverse, allora ci siamo: la musica degli Express Therapy assembla sintetizzatori un po’ nostalgici a linee di basso solide, una batteria scarna ad armonie vocali che sembrano osservare lo scorrere delle cose della vita con quel che di disillusione. Volendo tracciare dei riferimenti, siamo da qualche parte fra i surfismi alla Drums e i Cure più dolci della seconda metà degli anni ’80. Almeno l’ingrato compito di fare dei paragoni ce lo dovevamo assumere!

Rispetto alle precedenti produzioni, i brani disponibili su Mx3 lasciano intendere come il duo giurassiano abbia deciso di semplificare il discorso concentrandosi sull’essenza della sua musica. Ciò non significa aver abbandonato momenti più stratificati, in cui i sintetizzatori creano morbidi tappetoni su cui lasciarsi cadere. Però l’accento posto sulla sezione ritmica sembra indicare la ricerca di maggiore profondità e incisività. Chissà, forse per scavare ancora più a fondo in quella nostalgia dei party, delle feste spensierate, evocata nel precedente lavoro.

Con il loro sognante sguardo di retrospettiva, i tre minuti di “Saturday” scorrono nelle nostre orecchie come nuvolette di zucchero filato. Non è però stucchevole dolcezza.

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