Musica italiana

Dietro le quinte dei 70 anni di Zucchero all’Arena di Verona

In settembre “Sugar” festeggerà con sette concerti nell’anfiteatro romano. Come funziona la macchina organizzativa delle serate

  • Oggi, 11:07
Zucchero Fornaciari
  • Imago/Pacific Press Agency
Di: Elisa Corsini 

Le 70 candeline le spegnerà sul palco dell’Arena di Verona, per un compleanno che si preannuncia memorabile per lui e per i fedelissimi fan che arriveranno da tutta Italia, e non solo, per vedere lo show dal vivo. Zucchero “Sugar” Fornaciari torna a settembre nell’anfiteatro veronese con sette nuove date del suo tour: il 16, 17, 19, 20, 22, 23 e il 25 settembre 2025. Sarà l’ultima serata in cartellone quella dello happy birthday to you, un appuntamento da non perdere, che porterà sul palco assieme a lui, a suonare i suoi più grandi successi, la fedele superband composta da Polo Jones (al basso), Kat Dyson e Mario Schiliro (chitarre), Peter Vettese (tastiere, piano e sintetizzatiori), Adriano Molinari (batteria), Nicola Peruch (tastiere), Monica Mz Carter (batteria e percussioni), James Thompson, Lazaro Amauri Oviedo Dilout, Carlos Minoso (fiati) e Oma Jali (cori).

06:43

Zucchero: 7 date all’Arena di Verona (Il club dei Cialtroni, Rete Tre)

RSI Cultura 24.04.2025, 18:30

  • Imago Images
  • Herbert Cioffi

Non è un caso che l’artista emiliano abbia scelto la città di Romeo e Giulietta per questo importante traguardo della sua vita, non solo artistica ma anche personale. L’Arena di Verona è uno dei palchi a cui il cantante è più affezionato, vuoi per le emozioni che solo un anfiteatro come quello in riva all’Adige sa regalare, vuoi per l’accoglienza che ogni volta la città scaligera riserva a uno dei cantautori italiani più amati. I numeri non mentono: con 600mila spettatori arrivati da ogni angolo del pianeta per i suoi 54 concerti tenuti ad oggi nella prestigiosa cornice veneta, è stato il primo artista a esibirsi per 22 serate in un solo anno (da settembre 2016 a settembre 2017) e detiene il primato di artista con 14 concerti consecutivi (tra aprile e maggio 2022).

Eppure il sito areniano non è certo dei più facili da allestire e preparare per un concerto rock-blues. Passare dalle opere di Verdi e Puccini del festival lirico di Fondazione Arena a una band rock con strumenti e vocalist non è certo una passeggiata. Per chi si occupa di organizzazione, anzitutto. Che deve fare i conti con un monumento millenario, un bene culturale vincolato, costantemente monitorato e oggetto di continui lavori di ripristino e conservazione. Trasformarlo in una sorta di “stadio d’epoca” non è certo un’operazione delle più semplici. Tanto più se si considera la mole di addetti e mezzi che servono per trasformare l’anfiteatro vuoto e silenzioso in un’esplosione di musica ed energia.

Zucchero Arena Verona

Il palco allestito nell'Arena in occasione dei concerti del 2022

  • Imago/Pacific Press Agency

Per i concerti in Arena, il team di Zucchero mette in moto una macchina organizzativa impeccabile. Più la location è delicata e fuori dall’ordinario, più deve essere precisa l’organizzazione, studiata nei minimi dettagli, dalla logistica al montaggio del palco. Pensiamo ai Tir che arrivano in piazza Bra. Per trasportare tutti i pezzi assemblati, strumenti compresi, ne servono almeno 5. Arrivano di notte per arrecare meno intralcio e disagio possibile, alle prime luci dell’alba gli addetti stanno già montando in vista della prima serata del tour. Idem quando cala il sipario. Mentre la città dorme c’è chi opera in silenzio per restituire l’anfiteatro alla sua originaria bellezza. La mattina successiva all’ultima serata di concerto, l’Arena è pronta per essere visitata da turisti e scolaresche.

Le stelle non bastano ad accendere il sound. È la tecnologia a fare la differenza. Non tutti lo sanno, ma l’energia elettrica che permette all’Arena di avere luci e suoni arriva da una piccola cabina elettrica a 50 metri di distanza dall’ingresso principale. Collocata infatti sotto la gradinata di palazzo Barbieri, il municipio cittadino in piazza Bra, è sì piccola ma super tecnologica. Inaugurata pochi anni fa, dispone infatti di una potenza minima garantita di prelievo pari a 1.800 KVA [kilo Volt Ampere] e massima pari a quella erogabile dai quattro trasformatori da 630 KVA installati; dispone inoltre di un quinto trasformatore di soccorso che consente continuità di funzionamento degli impianti in caso di guasto di uno qualsiasi degli altri trasformatori. Un piccolo gioiello tecnologico con effetti positivi anche sulla riduzione di inquinamento atmosferico e acustico, oltre che sull’impatto visivo, visto che è andato sostituire i Tir per la generazione di energia che in passato si posizionavano a ridosso dell’anfiteatro stesso.

Il popolo degli arcovoli. Lungo i tunnel scavati nella pietra romana ci sono decine e decine di persone al lavoro per realizzare quel piccolo miracolo. Addetti alla sicurezza, controllori, staff degli artisti, truccatrici, sarte, costumiste. Ma anche hostess e steward, indispensabili per accogliere le migliaia di fan che dalle prime ore del pomeriggio si mettono in ordinata fila ai vari cancelli dell’Arena in attesa di entrare e guadagnarsi il posto migliore per ascoltare dal vivo gli innumerevoli successi, da Così celeste a Baila, da Diavolo in me a Senza una donna e molti altri ancora.

Chi non riuscisse a vederlo in Arena può seguirlo su Amazon Prime nel film documentario Zucchero - Sugar Fornaciari, con la regia di Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano. Un racconto straordinario attraverso le parole dell’artista e quelle di colleghi e amici, un viaggio dell’anima che, grazie a immagini provenienti dagli archivi privati di Zucchero e dal suo tour mondiale “World Wild Tour”, va oltre il ritratto di un musicista che ha fatto la storia. Tra i maggiori interpreti del rock-blues in Italia, Zucchero nella sua carriera ha venduto oltre 60 milioni di dischi, di cui otto milioni con l’album Oro, incenso & birra. È l’unico artista italiano ad aver partecipato al Festival di Woodstock nel 1994, a tutti gli eventi del 46664 per Nelson Mandela, di cui è ambasciatore, e al Freddie Mercury Tribute nel 1992. Sempre nel 1992 Zucchero e Luciano Pavarotti condividono l’ideazione del gala di beneficenza Pavarotti & Friends, nel 1999 partecipa al Festival di IMST in Austria esibendosi davanti a 200’000 persone e nello stesso anno viene invitato da Bono degli U2 a suonare al gala di beneficenza Net Aid a New York, trasmesso in tutto il mondo. Ha suonato in tutti e cinque i continenti, toccando 69 Stati e 650 città e destinazioni uniche: la sua musica si è estesa oltre i confini italiani grazie anche alle numerose collaborazioni con i più grandi artisti internazionali.

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