Hanno scelto di chiamarsi Shenanygans, con la ipsilon al posto della i, questi ragazzi di Soletta. Shenanigans, parola inglese per identificarsi in una banda di personaggi dediti ad attività disoneste. In realtà, questo quartetto è molto onesto nel suo approccio musicale. Oh, ma prima le presentazioni. Perché parliamo di una formazione che è una piccola multinazionale.
Dan e Kaylem Hannon-Barry sono i due fratelli, entrambi chitarristi, che si spartiscono la responsabilità del canto. Sono di origine irlandese, e il fatto di palleggiare l’inglese può offrire un vantaggio competitivo se si vuole fare strada a livello internazionale, perché i gorgheggi anglofoni suoneranno particolarmente sensati. Poi c’è il bassista Lucky Luki, elvetico-polacco, e l’elvetico-elvetico Tom Brunner a percuotere le pelli della batteria con le sue bacchette.
Dicevamo della sincerità degli Shenanygans. Il loro è un pop-rock gradevole, ritmato, e costruito alla vecchia maniera. Nessuna tentazione elettronica, nessuno svolazzo di synth, nessuna lirica rap. Tanta ammirazione, piuttosto, per i maestri degli anni ’60, un nome su tutti i Kinks, e per coloro che hanno portato avanti il discorso in epoche più recenti, come ad esempio gli Arctic Monkeys.
Anche a un primo, superficiale ascolto, ciò che stupisce è la maturità espressa nei loro pezzi. Le soluzioni non suonano mai ingenue ma, anzi, sono sempre ben calibrate, e i richiami al passato scivolano in secondo piano perché non c’è la minima traccia di “trombonismo”, di facili nostalgie, di quel “si stava meglio quando si stava peggio” che stonerebbe tra i pensieri di ragazzi così giovani. Si percepisce solo sano amore per il rock’n’roll.
All’interno del loro repertorio, “I Believe in You” è la canzone più “radio”, nel senso che ha il potenziale per raggiungere un pubblico più ampio. Questo non significa che suoni scontato, che gli Shenanygans abbiano buttato lì un pezzo giusto per farsi notare: in esso ritroviamo la finezza compositiva che contraddistingue la band solettese.