Maple Tree Circus, se gli Appalachi li respiri a Lucerna

Abbiamo scritto bluegrass: sì, proprio quel tipo di country nato sui monti Appalachi un’ottantina di anni fa. A contribuire allo sviluppo di questo genere furono le comunità irlandesi, scozzesi e inglesi che si insediarono su queste alture del Nord America portando con sé la loro musica tradizionale. Uno “spieghino” in questi casi è d’uopo.

Ne parliamo mentre il grande pop USA riscopre il country, vedasi alla voce Beyoncé. A Lucerna c’è chi già tempo fa ha imbracciato gli strumenti della tradizione a stelle e strisce per suonare le sue ballate. Con banjo e violini, i Maple Tree Circus si fanno anima della festa. Una festa fra pareti di legno stagionato che profumano di campagna.

In effetti la dimensione che la mente evoca ascoltando i Maple Tree Circus è quella delle piccole sale da concerto, magari rurali, e sono loro stessi a dirci di aver suonato anche in appartamenti. La realtà racconta di un quartetto che ha già suonato in eventi più grandi. Un traguardo costruito con pazienza e sacrifici, visto che parliamo di un gruppo nato come band di strada. È il seme che gettato in terra germoglia piano piano, volendo restare nelle metafore contadine. Esperienze che hanno plasmato lo spirito, tant’è che affermano tutt’ora di preferire la dimensione dal vivo.

Dopo un periodo di sperimentazione, la formazione lucernese ha messo a punto il suo stile, che mescola il suo repertorio agli standard del folk, dove per folk si intende quello di origine anglosassone. Il tutto per il godimento del pubblico, che può così dimenarsi in danze e lasciarsi alle spalle un po’ dei problemi quotidiani.

“Kansas City Breakdown” fa parte di “The Same Old Game”, raccolta di quattro canzoni fin qui unica testimonianza su supporto dell’esistenza in musica dei Maple Tree Circus.