Società

Cultura e intelligenza artificiale: due mondi incompatibili?

Secondo Bruno Giussani la sovrabbondanza di contenuti online costringerà a un consumo che fa capo ad agenti di IA, arrivando così ad avere chatbot che si interfacciano con altri chatbot, senza umani in mezzo

  • 9 dicembre, 11:11
  • 9 dicembre, 15:07
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Intervista a Bruno Giussani su cultura e IA

Francesco Gabaglio / Luca Bassi 09.12.2024, 10:00

Di: Francesco Gabaglio 

Per la prima volta nella storia, grazie all’intelligenza artificiale, abbiamo a disposizione strumenti dalla capacità decisionale e d’azione autonoma. Cosa succede quando mettiamo un agente digitale di questo tipo in un contesto culturale, sociale e politico? Secondo Bruno Giussani (giornalista, autore, analista ed ex curatore globale di TED), che abbiamo incontrato alla Lugano AI Week, l’impatto a livello culturale e mediatico tocca sia il lato della produzione sia quello del consumo.

Da un lato le intelligenze artificiali generative possono aiutare giornalisti, artisti e creatori di ogni tipo a lavorare più velocemente e con meno costi. In molti stanno quindi testando queste nuove tecnologie, senza però rendersi conto di come esse siano in grado di sostituire anche varie figure professionali: che ne sarà, per esempio, degli illustratori, se un’intelligenza artificiale generativa può ottenere risultati simili ma in tempo zero e con costi estremamente ridotti?

Dall’altro lato, chi produce contenuti in questo modo lo fa spesso con l’aspettativa che, dall’altra parte, ci siano degli umani che li consumino. E invece, afferma Giussani, incontreranno presto (se già non l’hanno fatto) un collo di bottiglia: se la quantità di materiale disponibile online, prodotto da questi strumenti, può infatti crescere in modo esponenziale, lo stesso non si può dire del tempo e dell’attenzione umana. E, se l’offerta supera di gran lunga la domanda – in ambito culturale proprio come in ambito economico – si creano distorsioni. Secondo Giussani, il risultato di questa sovrabbondanza di contenuto è che cominceremo a consumarlo facendo capo, a nostra volta, ad agenti di intelligenza artificiale. Arrivando così ad avere chatbot che si interfacciano con altri chatbot, senza nessun essere umano in mezzo. Cui bono?

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Lugano AI Week

Serotonina, Rete Tre 28.11.2024, 15:00

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