Società

Di generi, di sport e di chiarimenti scientifici

Il noto incontro di pugilato alle Olimpiadi, ampiamente dibattuto su più fronti, si presta ad approfondire la questione di genere applicata agli sport di contatto

  • 10 agosto, 08:23
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Janjaem Suwannaphen e Imane Khelif

  • Keystone
Di: Red/Marco Pagani

Alle olimpiadi di Parigi ha fatto discutere, nei giorni scorsi, l’ammissione alle gare delle due pugili Lin Yu-ting di Taiwan e Imane Khelif, dall’Algeria. Entrambe sono state autorizzate a partecipare alle Olimpiadi di Parigi, ma erano state squalificate dai Campionati del mondo dello scorso anno perché non avevano soddisfatto i criteri di ammissibilità, per presunte anomalie nei valori ormonali.
Allo scoppio della polemica, sono uscite diverse reazioni e interviste, anche a chi si occupa di indagini sulla correttezza dell’informazione. È risultato tra l’altro che tutta la questione è stata fortemente manipolata dalle agenzie di stampa russe perché la Russia, che da un lato è fuori dalle Olimpiadi, dall’altro è con Gazprom proprietaria della Federazione pugilistica internazionale che non ha a che fare con le Olimpiadi. Insomma da una lato La questione è parsa in tutta evidenza come uno dei tanti tentativi da parte della Russia di disinformare e destabilizzare le Olimpiadi, dall’altra invece rimane una questione molto complessa.
Noi qui non ci addentriamo nella parte politica, ma andiamo verso la questione scientifica. Perché al di là del senso, o non senso, di una polemica di questo tipo, è importante capire. La questione di genere, la fluidità di genere, è uno dei temi di questa nostra epoca e dunque diventa fondamentale capire in che modo si interfaccia tutto ciò con gli sport che sono ancora suddivisi tra maschile e femminile. E per chi non è né maschio né femmina?
Alphaville ha proposto un approccio strettamente scientifico alla questione con l’aiuto del dott. Massimiliano Timpano, specialista in urologia e andrologia, direttore del centro MediCare di Torino che si occupa di malattie sessuali, riproduttive e di medicina di genere, intervistato da Marco Pagani.

Spiega Massimiliano Timpano: «Esistono moltissime varianti di espressione fenotipica, cioè della manifestazione fisica delle caratteristiche sessuali, che dipendono da una serie di fattori. Prima di tutto evidentemente dai fattori ormonali. Il fattore ormonale, specialmente il testosterone, è uno dei maggiori responsabili della differenziazione dei caratteri, in senso maschile o in senso femminile, fin dalla vita embrionale. L’embrione, entro le prime sette-otto settimane di sviluppo, è un organismo con dei caratteri protosessuali, sessuali primitivi, unici. Poi a partire dall’ottava settimana va, o verso la differenziazione maschile, o verso la differenziazione femminile. E questo effettivamente è mediato, per buona parte, dagli effetti del testosterone. Questa atleta è nata con le caratteristiche sessuali esterne di tipo femminile e come tale è stata registrata poi nel corso del suo sviluppo, evidentemente qualcosa è andato storto. Non so dire assolutamente se per una malattia, che può essere anche di tipo tumorale ad esempio, oppure per una malattia ovarica o per una malattia surrenalica».

Continua Massimiliano Timpano: «Per quello che si è letto, e che si sa di questa atleta, probabilmente ha avuto una condizione nota come iperandroginismo, cioè un aumento dei livelli ematici del testosterone, che attenzione: non necessariamente è un aumento fuori soglia per una donna, perché ricordiamoci che anche le donne biologiche hanno una quota di testosterone circolante nel sangue e in alcuni casi, appunto, ci possono essere dei valori medi tendenzialmente più alti ma non fuori soglia che possono causare delle alterazioni fenotipiche, la più comune delle quali, per intenderci, potrebbe essere il cosiddetto irsutismo, cioè una donna che ha una peluria particolarmente evidente. Quindi questi sono i segni cosiddetti di iperandroginismo, associati poi magari a problemi di fertilità o problemi di altra natura».

In un’epoca, la nostra, in cui finalmente, vien da dire, la questione di genere è oggetto di un profondo ripensamento da parte della società nel suo complesso – che cerca di includere tutte le differenze che fino a ieri venivano imprigionate o soppresse chimicamente o imprigionate – è interessante capire, da un punto di vista scientifico, come si fa questo test di genere e che riflessi ha sulla possibilità o meno di partecipare ad una Olimpiade in campo maschile e in campo femminile.
Insomma: dove sta la soglia?

«Nella pratica clinica noi non parliamo di “gender test”» risponde a Marco Pagani il dottor Massimo Timpano e continua: «come dicevo prima ci sono delle patologie che possono far aumentare i livelli ormonali e quindi noi delle soglie nella comunità scientifica ovviamente ce le abbiamo. E le società sportive a queste soglie in effetti si rifanno. Ora bisogna in realtà non confondersi e non cadere nella trappola di pensare che queste persone, che possono avere disturbi ormonali, facciano uso di doping. Cioè qui non stiamo parlando di doping, cioè di un abuso di farmaci o di ormoni. Qui stiamo parlando, magari di valori che in momenti diversi della vita possono essere più o meno alti. Però il discorso relativamente al transessualismo è diverso dal punto di vista proprio della somministrazione di ormoni, nel senso che una persona che vuole transitare da un genere all’altro ovviamente deve fare una terapia che noi definiamo “sostitutiva” cioè deve prendere gli ormoni dell’altro sesso e deve ridurre gli ormoni del sesso di appartenenza».

«Teniamo conto anche di un’altra cosa: esiste l’allenamento, no? E quindi ci sono delle donne, donne biologiche intendo, che rispondono in modo molto diverso all’allenamento fisico. Per fare un esempio che si può vedere anche sulle foto che sono presenti online, la pugile irlandese, che quattro anni fa alle Olimpiadi ha sconfitto Imane Khelif, ha una struttura fisica che è perlomeno il doppio di quella dell’atleta algerina. Quindi questo per dire che anche una donna biologica può sviluppare una muscolatura molto, molto importante e possente e indipendentemente dai suoi livelli medi ormonali».

Sport e separazione dei generi

Alphaville 05.08.2024, 11:45

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