Società

Il valore del volontariato: storie di impegno silenzioso in Ticino

Il volontariato è una realtà fondamentale per il tessuto sociale in tutta la Svizzera

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Venerdì la giornata internazionale del volontariato
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Di: Sofia Bertoli 

Ascoltare. Aiutare. Agire. Tre parole semplici che racchiudono l’enorme lavoro svolto dai volontari in Ticino. Un aiuto immenso, silenzioso, spesso sottovalutato. E proprio per questo vale la pena raccontarlo e ricordarlo, celebrando chi dedica tempo, impegno e cuore agli altri.

Il volontariato è una realtà fondamentale per il tessuto sociale del nostro cantone, ne sono la prova le numerose associazioni e i gruppi di volontari presenti sul territorio, ognuno con una missione diversa, ma tutti accomunati dalla volontà di fare qualcosa per gli altri. Nel 2020, si stimava che quasi il 40% della popolazione facesse una qualche attività di volontariato; parliamo quindi, in Svizzera, di quasi tre milioni di persone.

Ma cosa significa essere volontari?

Per rispondere a questa domanda, abbiamo raccolto le testimonianze di due donne che, in modo diverso, dedicano parte della loro vita agli altri: Nadja, 60 anni, volontaria in una biblioteca per bambini, e Maria, 63 anni, che da tempo collabora con la Lega cancro Ticino stando vicino a malati terminali. Due esperienze distinte ma legate da un filo comune: la dedizione alla comunità.

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Volontariato: impariamo ad aiutare

La consulenza 07.12.2023, 12:50

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Nadja e la magia dei libri

Nadja ha iniziato il suo percorso di volontaria più di vent’anni fa, quasi per caso. Eppure, ripensandoci, dice: “Non c’era ambito più adatto a me, perché essere volontaria in una biblioteca per bambini unisce due delle mie grandi passioni: i libri e l’educazione dei più piccoli.”

L’aspetto più gratificante del suo impegno? “Vedere come i bambini riescano a scorgere la magia nel quotidiano. Hanno una capacità unica di osservare il mondo con occhi diversi e questo mi insegna sempre tantissimo.”

Il bello dell’associazione per cui lavora Nadja è che ognuno può trovare il ruolo che sente più adatto a sé. “Non tutti facciamo le stesse cose” ci spiega “ad alcuni piace raccontare storie ai bambini, mentre altri preferiscono lavorare dietro le quinte, ad esempio occupandosi della contabilità.”

La biblioteca non è solo un luogo dove si custodiscono libri, ma uno spazio vivo e multidimensionale. La testimonianza che segue descrive in modo appassionato il lavoro di chi vive quotidianamente questi luoghi: “Il nostro approccio per promuovere il piacere della lettura non è né pedagogico né didattico, ma punta a essere ricreativo e sociale. Desideriamo offrire l’opportunità di avvicinarsi ai libri in un ambiente accogliente e rilassato. Lavoriamo anche per sensibilizzare i genitori sull’importanza di portare i bambini in biblioteca e sui numerosi benefici che ne derivano.” Insomma, si va ben oltre il lavoro di prestito dei libri. “Mi piace collaborare con i docenti e le classi, in cui ho occasione di contribuire alla loro crescita come lettori. Credo fermamente che ci sia un libro adatto a tutti e che chiunque, trovando il genere giusto, possa amare la lettura. Diciamo sempre che la biblioteca è come un ristorante: un luogo che permette di scoprire il proprio gusto.”

Tuttavia, Nadja nota come nel loro ambito sia diventato difficile reperire volontari tra le generazioni più giovani. “La società di oggi, con i suoi ritmi frenetici, non sempre permette di ritagliarsi il tempo che si vorrebbe per queste attività. Si lavora sempre di più e, di conseguenza, si fatica a coltivare le proprie passioni. Questo è un peccato, perché il volontariato non arricchisce solo gli altri, ma anche noi stessi, aprendoci a una nuova prospettiva sulla vita.”

Maria: l’incontro tra anime

Maria lavora da anni con la Lega cancro Ticino, offrendo ascolto e conforto ai malati terminali. “Essere volontaria per me significa accogliere e dire: ‘Sono qui per te’. È un’esperienza che va oltre il semplice aiutare: si tratta di connettersi con l’anima delle persone, nel loro momento più vulnerabile”.

Esserci, quando la vita sta volgendo al termine, è una grande responsabilità. In quei momenti, Maria ci spiega che “non c’è giudizio. Non importa chi sei stato prima. Si è alla pari, con assoluto rispetto.”

Per Maria, il volontariato è molto più di un atto altruistico: è un modo per mettersi in discussione, lasciando da parte il proprio ego e mettersi al servizio di chi ha bisogno.

Lavorare a stretto contatto con la fragilità e la sofferenza non è facile; la parte più difficile è il momento degli addii: “Quando perdi un paziente, è sempre un momento duro. Credo che per accettare la morte, bisogna capire che la morte è parte della vita. Accetto la morte, perché amo la vita.”

Ma accanto alla profondità di certe esperienze, c’è spazio anche per momenti più leggeri, che fanno sorridere anche in un contesto così delicato. “Quando le persone si avvicinano alla fine della vita, spesso ritrovano un po’ di leggerezza. Ricordo quando, di nascosto, abbiamo mangiato dei cioccolatini: loro sapevano che non avrebbero dovuto, ma in quel momento non conta più niente. E ridevamo come complici. Quasi come bambini. In quei momenti ci si dimentica di tutto il resto e si vive solo il presente”.

Maria vede il volontariato come una parte fondamentale del suo percorso di vita, un’opportunità di crescita personale. “Spesso si pensa che il volontariato sia un atto di ‘aiuto’, ma non è sempre così. Non sempre si ha il potere di ‘aiutare’. Essere volontari significa mettersi al servizio dell’altro, senza mai porsi al di sopra”. E forse è proprio in questa umiltà che nasce il vero contatto, quello che va oltre le parole e che permette un incontro profondo tra anima e anima, in un momento in cui basta lo sguardo, perché, come ci racconta Maria: “anche quando non si ha più la forza di parlare, gli occhi raccontano tutto.”

Due storie, un solo impegno: la bellezza del volontariato

Le storie di Nadja e Maria ci mostrano quanto il volontariato possa essere un’esperienza trasformativa, sia per chi lo riceve che per chi lo offre. In Ticino, come nel resto del mondo, il volontariato rappresenta una risorsa preziosa per la comunità, una forza di cui beneficiamo tutti, ma anche una straordinaria opportunità di crescita e arricchimento personale.

Essere volontari significa fare la differenza, non solo nelle vite degli altri, ma anche nella propria. Ogni gesto, anche il più semplice, può avere un impatto profondo e duraturo.

Spesso nelle attività di volontariato si creano legami che durano una vita e si costruiscono ricordi che arricchiscono la nostra esistenza. Le esperienze di Maria e Nadja, pur diverse, ci insegnano che il volontariato non è solo un atto di altruismo, ma una strada per scoprire nuove prospettive sulla propria di vita. È un collante sociale che ci invita a metterci in gioco, dedicando il nostro tempo alla comunità e imparando a mettere da parte il nostro ego.

In un mondo che corre sempre più veloce, c’è un bisogno urgente di fermarsi, di rallentare e di riscoprire l’importanza di ascoltare. Il volontariato ci offre questa possibilità: un’opportunità unica per riscoprire il valore di essere presenti, di donare tempo e attenzione a chi ci circonda.

Questo “star bene nel fare del bene”, che nulla ha a che vedere con il perbenismo, è ciò che rende così potente il volontariato: un gesto che, nel suo silenzioso altruismo, torna a noi amplificato, insegnandoci la bellezza della connessione umana e del donarsi senza aspettative. Per questo non sarà mai superfluo ringraziare tutti i volontari, chiunque dedichi il suo tempo e le sue energie per la comunità. 

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