Vista dallo spazio, la Terra sembra un immenso oceano interrotto qui e là da grandi isole, i continenti. L’acqua è alla base di ogni forma di vita e ricopre il 70% dell’intero pianeta. Definita l’oro blu può però anche rappresentare un rischio.
Quasi 800 milioni di abitanti sono direttamente minacciati dall’innalzamento delle acque. È un fenomeno che ormai riguarda tutti, ma è particolarmente esacerbato in città come New York, negli Stati Uniti, Rotterdam in Europa o Singapore in Asia. E questo è dovuto ai cambiamenti climatici legati all’impatto delle attività umane. In queste aree, uragani o tempeste tropicali come quella che ha colpito la città della Grande Mela nel 2012, hanno già devastato quartieri interi. Ricercatori, scienziati, ingegneri stanno cercando di unire le proprie forze per realizzare delle grandi opere di protezione e rendere invulnerabili queste città, anche perché tutti temono l’arrivo di nuovi uragani.
La comunità scientifica lo ha dimostrato da tempo e in maniera unanime. Le attività umane creano e immettono nell’atmosfera grandi quantità di anidride carbonica, un importante gas a effetto serra. Questo ha come conseguenza quella di aumentare la temperatura dell’atmosfera e di riflesso anche quella di mari e oceani, mettendo così a rischio numerose zone abitate costruite lungo le coste e sui litorali. Per anni gli oceani hanno assorbito gran parte del riscaldamento climatico dovuto alle emissioni di gas serra, ma ora si stanno avvicinando a un punto critico.
Per salvare le città, gli scienziati sono in fibrillazione. Lavorano giorno e notte per escogitare nuove strategie. Costruiscono opere gigantesche e sviluppano progetti strabilianti. E confrontati con l’incombente pericolo elaborano soluzioni originali e innovative. Oggi più che mai il loro obiettivo è capire e addomesticare gli oceani per meglio prevederne la violenza e attenuarne l’impatto sulle nostre coste.
Megalopoli, quando il mare minaccia le città
Il giardino di Albert 19.10.2024, 17:00