Società

L’Intelligenza artificiale al Premio Möbius 2024

Riguarda la vita di tutti poiché entrata a far parte di ogni ambito della società. Tra opportunità e rischi  

  • 8 ottobre, 09:17
  • 8 ottobre, 10:12
Intelligenza artificiale

Primo passo del profilo astratto con effetto digitale nel concetto di intelligenza artificiale.

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Di: Red. 

Come ogni anno, anche nel 2024 a Lugano si è svolto il Premio Möbius, la manifestazione per eccellenza dedicata alle iniziative di divulgazione e di valorizzazione della cultura digitale, analizzando la tematica non solo dal punto di vista sociale, ma anche da quello artistico ed umanistico. La ventottesima edizione, svoltasi dal 3 al 5 ottobre, in particolare ha preso in esame un tema sempre più presente nel nostro vivere comune: l’intelligenza artificiale, una tecnologia che per tante persone è ancora poco conosciuta e che, proprio per questo motivo, spesso crea molta incertezza e diffidenza.  

Per quanto riguarda ad esempio l’aspetto economico-finanziario, il giornalista, saggista, docente di comunicazione e caporedattore a “Il Sole 24 Ore” per “Nòva” Luca De Biase, ha tenuto in seno alla manifestazione una conferenza intitolata “La banca oggi e domani con l’IA. L’ingresso dell’IA nella finanza lancia luci e ombre”; un tema discusso anche ad Alphaville (con la presenza anche di Gabriele Cruciata che insieme a Dario De Santis ha realizzato il podcast “10 e 25”) durante la quale De Biase ha raccontato di come questa tecnologia sia stata accolta anche nel settore bancario con qualche normale preoccupazione, per poi essere forzatamente non solo esaminata, ma soprattutto integrata e sviluppata proprio perché “la vita è digitalizzata, viviamo con il telefonino, e le operazioni della vita quotidiana possono essere sviluppate correttamente soltanto se teniamo conto del fatto che praticamente siamo avvolti da una connettività digitale che ci induce a pensare che tutto si faccia in quel modo. E le banche se ne sono accorte”.

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Banche e giornalismo a confronto con l’AI

Alphaville 04.10.2024, 12:30

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In questo senso Luca De Biase parla dell’intelligenza artificiale dai due punti di vista, positivo e negativo. Da un lato si tratta di una nuova interfaccia con l’utente, di uno strumento che già adesso viene usato ad per “dialogare” con i clienti in modo sempre più personalizzato, e d’altro canto, é sempre più preponderante anche il suo utilizzo da parte chi intende attaccare il sistema bancario, generando truffe sempre più sofisticate e credibili, ai danni degli utenti, ma anche degli istituti finanziari stessi, bersagliati per carpirne i segreti interni.

Il giornalista durante la conferenza ha poi esaminato anche diversi scenari possibili che si potranno realizzare a corto termine, dunque nei prossimi due-cinque anni, tenendo in considerazione problemi legati ad esempio ai data center, al consumo di energia, alle questioni legali, all’entrata in gioco anche di nuovi operatori bancari; pertanto, sarà indispensabile una visione politica che regoli e guidi lo sviluppo di queste possibilità, con tematiche legate ai supercomputer pubblici, ai collegamenti che nasceranno tra ricerca pubblica ed imprese, e nel contempo un occhio dovrà essere dato anche alle diverse iniziative private che nascono e che creano sviluppi anche in altri ambiti, dalla sanità, all’istruzione.

In effetti, il grande successo ottenuto dal Premio Möbius è proprio legato alla sua visione multi sfaccettata con cui, anche in quest’edizione, si è declinato il tema centrale. Incontri e premi avevano l’obiettivo di sviscerare i segreti e le trasformazioni della società che incontra (ma anche che si scontra) con l’intelligenza artificiale. D’altronde, come sottolineato anche dal professore dell’USI Gariele Balbi nel suo incontro dedicato alla nostra esperienza quotidiana con l’intelligenza artificiale, la storia di questa tecnologia è un percorso fatto di evoluzioni e di rivoluzioni. Il punto d’inizio si può identificare attorno alla metà del Novecento e via via nei decenni successivi si é poi assistito alla crescita del settore, con l’ideazione del test di Turing, l’invenzione dei primi modelli di reti neurali artificiali, l’ingresso nella cultura di massa del computer pensante, che rimane ancora oggi l’ideale contro cui le tecnologie reali vengono confrontate. Ossia tutte quelle tecnologie che, ben prima dell’ormai famosa ChatGPT, hanno avuto impatti concreti sulle nostre vite, portando all’odierna intelligenza artificiale che non solo fa parte della nostra vita quotidiana, ma è basilare soprattutto per le giovani generazioni la cui esperienza col digitale è, paradossalmente, estremamente reale. Di fondamentale importanza é dunque secondo il professor Balbi interrogarsi su come il sistema delle raccomandazioni dei social network -basato sugli algoritmi che funzionano grazie all’IA– può influenzarne l’uso tra i giovani e la loro percezione del mondo, ma anche porsi domande su cosa i giovani debbano sapere sull’IA e sugli algoritmi per promuovere un uso consapevole dei social media. 

I premi assegnati durante la manifestazione hanno, a maggior ragione, sottolineato questo aspetto centrale legato alla quotidianità dell’esperienza con l’intelligenza artificiale. Il Grand Prix Möbius Suisse per “Digitale ed economia circolare”, ad esempio, è stato assegnato a Jaipur Robotics, una startup pionieristica svizzera che ha combinato software e hardware AI per il riconoscimento e la selezione dei rifiuti, con la missione di ottimizzare il riciclaggio dei rifiuti e il recupero energetico. Il Grand Prix Möbius editoria mutante, invece, è stato dedicato alle “Esperienze immersive di turismo e cultura” proposte da e-Archeo, un progetto realizzato in seno ad un partenariato composto da istituzioni governative, l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, università e industrie creative. Al centro è stata posta una modalità di lettura e di valorizzazione digitale di otto siti archeologici distribuiti sul territorio italiano, con una impostazione scientifica, ma anche narrativa ed emozionale attraverso l’IA. Infine, la terza edizione del Grand Prix Möbius per l’intelligenza artificiale al servizio della società ha premiato la Professoressa Ordinaria al Politecnico di Torino Barbara Caputo, direttrice dell’Hub sull’Intelligenza Artificiale, nominata “per il suo impegno scientifico e umano al servizio della ricerca dei modi per progettare e realizzare una forma di intelligenza artificiale che sia nello stesso tempo efficiente e sostenibile.”

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Assegnato il Premio Moebius

Il Quotidiano 05.10.2024, 19:00

Per quanto riguarda l’aspetto pratico, nel Möbius Giovani 2024 un gruppo di studenti SUPSI ha partecipato ad un laboratorio nel quale si sono confrontati con l’IA per trovare nuove forme espressive, proprio perché l’intelligenza artificiale sta ridefinendo l’educazione contemporanea, arricchendo l’apprendimento con insegnamenti interdisciplinari ed inediti. Studenti che hanno scelto le discipline di comunicazione visiva, architettura d’interni, ingegneria civile, conservazione e restauro e architettura, si sono quindi cimentati in un dialogo creativo con l’Intelligenza artificiale per oltrepassare le soglie canoniche delle proprie discipline.  
E proprio sul nuovo rapporto creatosi tra la Scuola e l’IA, c’é stato anche un approfondimento curato da Maria Ranieri, professoressa di Didattica e Tecnologie dell’Istruzione all’Università di Firenze, che ha parlato di opportunità, ma anche, appunto, di interrogativi e rischi legati alla contaminazione di questi due mondi; rischi superabili solo puntando, a detta sua, sulla valorizzazione dei processi cognitivi attraverso la consapevolezza, in modo da ottenere una reale crescita non solo della persona ma anche della collettività, in una danza tra “efficacia tecnologica e il valore umano dell’apprendimento”.

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Serata speciale - Le altre intelligenze

Il giardino di Albert 07.10.2024, 20:50

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