Il risparmio energetico sta diventando una prerogativa imprescindibile per ogni nuovo progetto, che sia edilizio, viario, mobile ed immobile. Nascono case a impatto zero, si progettano auto decarbonizzate, si costruiscono impianti elettrici basati su fonti rinnovabili.
Nell’edilizia un prototipo ecologico è rappresentato dalle case ipogee, ovvero abitazioni inserite prevalentemente nella terra, per sfruttarne il calore (e la frescura). In Svizzera uno dei primi esempi di casa ipogea è opera dell’architetto Peter Vetsch a Dietikon, nel canton Zurigo. L’abitazione è progettata per ridurre al minimo i consumi e sfruttare nel migliore dei modi le fonti di energia rinnovabili. Per le case ipogee, grazie all’isolamento termico, si ipotizza un risparmio energetico dell’80% rispetto alle altre case.
Da un punto di vista estetico il progetto risponde al concetto di architettura organica, ovvero di un’architettura che si inserisca senza soluzione di continuità nel territorio.

La casa bioclimatica
RSI Archivi 10.05.1984, 16:58
Dopo quel primo progetto, visto con sospetto e sarcasmo dai tradizionalisti, Vetsch ha costruito altre case ipogee in tutto il mondo. Antesignano del green concept, Vetsch è ancora oggi impegnato nel trovare soluzioni architettoniche rispettose dell’ecologia e dell’ambiente.