Società

La rinascita di Nicolas Gabriel, da senzatetto a guida cittadina

Dopo sedici anni vissuti per strada, Nicolas ha trovato una nuova vita grazie all’Associazione Surprise, che ha giocato un ruolo cruciale nel suo percorso di reintegrazione.

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Int. a Nicolas Gabriel e Carmen Berchtold

Cultura 24.02.2025, 12:34

  • RSI
  • Lorena PIanezza, Edoardo Nerboni e Debora Huber
Di: Lorena Pianezza 

Come è possibile che in un Paese benestante come la Svizzera ci siano persone senza un’abitazione? Ci sono molte ragioni per cui le persone possono ritrovarsi in uno stato di indigenza. Spesso tutto inizia con uno scherzo del destino: una malattia, un divorzio, la perdita del lavoro o un trauma psichico. Può succedere molto rapidamente e piò capitare a tutti.

La storia di Nicolas Gabriel

Nicolas Gabriel è stato un senzatetto per sedici anni, nel suo caso la causa scatenante è stata l’insorgere di una malattia mentale.

Nicolas, nato nel 1964, proviene da una famiglia di insegnanti. Da bambino viene sradicato due volte: la famiglia si trasferisce prima dalla Francia alla Germania, e poi in Svizzera. A scuola è sempre l’ultimo arrivato, fatica ad integrarsi e a farsi degli amici; il senso di esclusione lo porta a diventare sempre più silenzioso. In famiglia non si confida: la madre soffre di una malattia mentale che la porterà a trascorrere dieci anni in una clinica psichiatrica, il padre è affettuoso, ma spesso assente.

Quando Nicolas inizia a studiare giurisprudenza a vent’anni, trova per la prima volta un gruppo di amici. Tuttavia, qualcosa dentro di lui si è spezzato. Durante gli studi, sviluppa una malattia psichiatrica che lo tormenterà per anni. Non riesce a mantenere né un lavoro né le amicizie, e anche la sua relazione non regge a questa pressione.

Ad un certo punto, capisce che per uscire dal buco nero in cui è caduto deve cominciare ad aiutare chi ha più bisogno di lui. Gli anni seguenti li trascorre a contatto con disabili, prostitute, a cui spiega come proteggersi dell’AIDS, e tossicodipendenti. Un passo alla volta riesce a liberarsi dalla sua malattia.

La svolta arriva quando incontra l’Associazione Surprise, un’organizzazione per l’integrazione degli emarginati, che gli offre un primo aiuto dandogli la possibilità di vendere l’omonima rivista e tenere parte del ricavato.

Dal 1998, Surprise sostiene le persone socialmente svantaggiate, offrendo loro opportunità di lavoro, sostegno e partecipazione alla vita sociale. Nel contempo tenda di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della povertà e della disuguaglianza.

Tra i servizi offerti dall’Organizzazione ci sono: la rivista di strada, i tour sociali della città – disponibili a Zurigo, Berna e Basilea - il calcio e il coro di strada, la rete di solidarietà dei Café Surprise, i programmi di lavoro e di sostegno SurPlus e Chancenarbeitsplatz

Surprise opera senza scopo di lucro e si finanzia senza fondi statali. Circa il 60% delle entrate è generato dai proventi della rivista di strada, dai tour delle città e dalla pubblicità. Il 40% viene essere coperto da donazioni, sponsorizzazioni e finanziamenti di fondazioni.

È un inizio, anche se Nicolas non può ancora permettersi di pagare un affitto e trascorre le sue notti all’aperto. La vita in strada è estenuante, caratterizzata dall’invisibilità e dallo stigma che colpisce molti altri senzatetto.

Quando finalmente ottiene l’assistenza sociale, Nicolas riesce a lasciare la strada e ottenere una stanza in un dormitorio. Per la prima volta in sedici anni può chiudere una porta dietro di sé e tornare a concentrarsi sul mondo esterno.

Il ritorno alla vita sociale

Nicolas inizia la formazione come guida dei tour cittadini organizzati da Surprise. Il progetto ha un duplice scopo: mostrare la città da una prospettiva diversa e offrire una nuova opportunità ai senzatetto e agli emarginati, che diventano guide turistiche.

L’idea è di accompagnare la gente nelle mense per i poveri, nei dormitori per i senzatetto, nelle strutture per tossicodipendenti.  Luoghi, insomma, che solitamente si evitano o passano inosservati. Durante il tour, le guide raccontano gli eventi che li hanno portati a diventare senzatetto e come vivevano la loro complessa quotidianità.

La testimonianza di Nicolas

Ci è voluto molto tempo a Nicolas per elaborare il suo passato, ma ora riesce a condividere la propria storia con persone estranee. Senza remore, racconta la sua vita da senzatetto e risponde a domande che raramente ci poniamo, abituati come siamo a passare accanto alla povertà senza riflettere troppo.

04:10

Nicolas Gabriel si racconta

RSI Cultura 24.02.2025, 12:44

  • SRF

In Svizzera, la povertà non è visibile come in altre nazioni, ma esiste. Gli ultimi dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica hanno individuato 745.000 persone in condizioni di povertà, pari all’8,7% della popolazione della Confederazione. Si tratta di “povertà reddituale”, che colpisce le persone che non possono permettersi alcuni beni e servizi che permettono di vivere una vita “socialmente integrata”.

Non si parla quindi di “fame”, o di deprivazione di beni fondamentali per la vita umana, ma è una condizione che si sta diffondendo. Secondo le rilevazioni dell’Ufficio di statistica le persone più a rischio sono gli stranieri, le persone che vivono da sole, quelle con una bassa formazione scolastica e le famiglie monoreddito.

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