Società

Le città spugna

Nel mondo, in Svizzera e nel Canton Ticino

  • 5 febbraio, 11:15
  • 1 aprile, 15:39
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Parco Casarico, Sorengo

Di: Alessandra Bonzi

A causa del cambiamento climatico, sempre più spesso, ci ritroveremo ad affrontare eventi atmosferici come periodi di siccità prolungati o alluvioni che, oltre a causare danni ingenti, avranno un sempre più forte impatto anche sulle nostre città. Coperte per lo più da asfalto e cemento, le città in cui viviamo non riescono a smaltire velocemente l’acqua piovana durante i forti temporali e, se lo fanno, la disperdono senza conservarla. Per questo, da un po’ di tempo, urbanisti e architetti lavorano a un’idea diversa della gestione degli spazi urbani e hanno costruito città (e quartieri) spugna.

Sponge Cities

Il giardino di Albert 29.06.2024, 18:00

  • iStock

Che cosa si intende per città spugna? Beh, proprio quello che vi viene in mente quando pensate a una spugnetta da cucina: quando dovete assorbire pulire, per esempio, il piano cottura, passate la spugna ed essa assorbe l’acqua che poi potete riversare nel lavandino, semplicemente strizzando la spugnetta. Le città spugna funzionano così. Sono città (o quartieri) progettati e costruiti per trattenere l’acqua in eccesso e riutilizzarla all’occorrenza (per esempio in periodi di siccità che, in futuro saranno sempre più frequenti, purtroppo).

Non si può parlare di città spugna senza pensare all’architetto cinese Kongjian Yu, colui che ha dato vito, in Cina, al concetto di città spugna. Lo scorso anno, l’architetto cinese, ha ottenuto un riconoscimento internazionale (l’Oberlander Prize) per il suo concetto di “città spugna”, concetto che è stato adottato come politica nazionale in Cina nel 2013, dando priorità alle infrastrutture su larga scala basate sulla natura, come le zone umide, le greenways, i parchi, la protezione delle chiome degli alberi e dei boschi, i giardini pluviali, i tetti verdi, le pavimentazioni permeabili e le bioswales.

Yu è stato selezionato dalla giuria internazionale del Premio Oberlander, che lo ha riconosciuto come “una forza di cambiamento progressivo nell’architettura del paesaggio in tutto il mondo”.

E in effetti il concetto di “Sponge city” nato all’inizio degli anni duemila, è stato accolto da molti altri paesi e, attualmente, in Europa (e anche negli USA), si stanno costruendo sempre più quartieri progettati secondo il concetto di città spugna. La città statunitense di Pittsburgh, in Pennsylvania, ha per esempio iniziato a utilizzare una pavimentazione costituita da blocchi di cemento intervallati da piccole fessure realizzate con una malta a base di ghiaia, che favorisce il passaggio dell’acqua. Il sistema è più pratico e veloce da installare rispetto ad altre pavimentazioni a blocchi, perché si possono impiegare pezzi prefabbricati di maggiori dimensioni. Può essere utilizzato per costruire marciapiedi, rampe e parcheggi per i veicoli, nei luoghi dove non è possibile aggiungere nuove aree verdi. Copenaghen, invece, dal 2011 ha attuato un piano per prevenire le alluvioni e ridurre i gas serra: ricoprire l’asfalto di alcune zone con materiali erbosi e costruire in un’area di 22mila metri quadri un bacino per raccogliere l’acqua piovana e renderne riutilizzabile il 70%. Città come Londra e Melbourne stanno indirizzando le loro politiche di difesa ambientale verso la realizzazione di Rain Gardens, aree urbane destinate ad accogliere giardini con la funzione di captare, drenandola, l’acqua piovana, gestendola ed utilizzandola successivamente in altro modo.

E in Svizzera a che punto siamo?

In Svizzera, il 1° febbraio 2022 l’Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque ha lanciato il progetto «Città spugna», che prevede soprattutto attività di sensibilizzazione, informazione, scambio di esperienze e formazione dedicate al tema. Anche da noi si sperimentano “quartieri spugna”: in Canton Ticino, un quartiere spugna - il Quartiere Casarico - è stato costruito un paio d’anni fa sulle colline di Sorengo. Inoltre, il nuovo quartiere delle Officine a Bellinzona e il quartiere di Cornaredo si stanno impegnando per applicare questo nuovo concetto (che è già stato messo in pratica, per esempio a Ginevra con il progetto Eau en Ville e Friburgo con il quartiere Bluefactory). Approfondimenti sul tema:

  • https://www.bafu.admin.ch/bafu/it/home/temi/alimentazione-alloggio-mobilita/dossier/magazin-2022-4-dossier/la-citta-spugna-un-esempio.html

  • https://vsa.ch/it/progetto-citta-spugna/

  • https://www.preis-biodiversitaet.ch/binding-innovationspreis-2022/

  • Città spugna
  • Sorengo
  • Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque

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