Società

Non abbiamo bisogno di auguri, ma di alleati

Perché l’8 marzo si continua a celebrare la Giornata internazionale dei diritti delle donne

  • 8 marzo, 08:12
  • 8 marzo, 10:17
mimose
Di: Elena Panciera 

Se oggi, 8 marzo, vi viene voglia di fare gli auguri alla vostra compagna, alla vostra collega, alla vostra amica, a vostra sorella, alla vostra mamma, fate prima un respiro, contate fino a tre, e leggete qua.

Per prima cosa, ricordate che non celebriamo la “Festa della Donna”, ma la “Giornata internazionale dei diritti delle donne” (International Women’s Day). Anche se non è sempre stata l’8 marzo, è sempre stata una giornata di lotte e rivendicazioni sindacali. Non è, e non deve diventare, l’ennesima festa commerciale che fa bene solamente a chi vende fiori.

Le mimose si regalano anche in Svizzera e nel sud della Francia, ma questa usanza è nata in Italia nel primissimo dopoguerra, e ha un valore politico. Le hanno scelte le femministe Teresa Mattei, Rita Montagnana e Teresa Noce. Erano già i fiori delle partigiane, e vengono preferite ad altri fiori più costosi e ricercati, come la violetta.

Rita Montagnana, Teresa Noce, Teresa Mattei

Rita Montagnana, Teresa Noce, Teresa Mattei

La Giornata internazionale dei diritti delle donne esiste ancora, nel 2024, perché le donne sono ancora ben lontane dall’avere gli stessi diritti e le stesse opportunità degli uomini. Il gender gap, ovvero il divario tra uomini e donne, non è una favola, e con la pandemia la situazione è peggiorata ulteriormente. Il Rapporto globale sulla disparità di genere 2023 del Forum Economico Mondiale rivela che serviranno 131 anni per colmarlo. In Europa “solo” 67: stando così le cose, ci arriveremo ⎯ o, per meglio dire, ci arriveranno ⎯ nel 2090. L’uguaglianza di genere è tornata ai livelli pre-pandemia, ma il ritmo dei progressi è rallentato. Le donne in ruoli direttivi senior sono il 32,2%, con un picco negativo nei trasporti e nella logistica (17%), nel settore petrolifero e minerario (14%), nelle costruzioni (12%). Ma anche nel settore artistico il divario è inquietante, soprattutto ai vertici: tra i 250 film statunitensi con i maggiori incassi, solo 40 sono stati diretti da una donna  (dati del Center for the Study of Women in Television and Film della San Diego State University). E il Festival di Sanremo? È vero, quest’anno ha vinto Angelina Mango, ma in gara c’erano solo 9 donne, su 30 cantanti. E dal 1951 al 2022 il 72% di chi si è esibito a Sanremo è uomo .

Questa a top 10 per parità di genere
La Svizzera è al 21° posto, l’Italia al 79° (su 146 Paesi)

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Ma i problemi non si limitano solamente al mondo del lavoro. Nel 2023 in Svizzera sono stati commessi 13 femminicidi (dati di Amnesty International). In Italia sono state uccise 120 donne, di cui 97 in ambito familiare e affettivo (dati del Ministero dell’Interno; rimando all’articolo di Donata Columbro Come si contano i femminicidi in Italia, su “Internazionale”, per capire quali sono le difficoltà nel conteggiare in modo omogeneo i femminicidi nel mondo, e perché questo è un problema.)

Questo 8 marzo, quindi, non abbiamo bisogno di auguri, e tutto sommato va bene anche se non ci regalate le mimose. Questo 8 marzo, e tutti gli altri giorni dell’anno, abbiamo bisogno di alleati.

Abbiamo bisogno di uomini che non ci spiegano le cose, soprattutto se le conosciamo meglio di loro. (Questo si chiama “mansplaining, parola composta da man”, “uomo”, e explaining”, “spiegare”. Ne ha parlato esaustivamente Rebecca Solnit nel saggio “Gli uomini mi spiegano le cose”).

Abbiamo bisogno di uomini che non stanno in silenzio di fronte alle molestie nel mondo del lavoro, trasversali a tutti i settori professionali, da quello pubblicitario (rimando all’inchiesta di Rita Rapisardi per “L’Espresso”) a quello medico (e qui rimando all’inchiesta di Eugenia Nicolosi per “La Repubblica”).

Abbiamo bisogno di uomini che educano altri uomini, che prendono posizione, che non hanno paura di allontanare i portatori di quella che definiamo “mascolinità tossica” (consiglio il saggio di Lorenzo Gasparrini “Diventare uomini. Relazioni maschili senza oppressioni”).

Non sapete da dove iniziare? Magari non riuscirete a farci un intero spettacolo di stand-up comedy come “Daniel Sloss: X”, anche se è comunque un’idea. In alternativa, potete ispirarvi ai “Diamond Dogs” di Ted Lasso, serie tv che presenta un modello di mascolinità positiva, con uomini che non temono di confrontarsi tra loro su sentimenti ed emozioni e di ammettere le proprie fragilità.

“Daniel Sloss: X” è disponibile gratuitamente online, sul sito dell’autore e su Youtube, come incluso qui di seguito. Attenzione: parla anche di violenza sessuale .

Abbiamo bisogno di uomini che scendono in piazza con noi per chiedere una società più equa e giusta per ogni persona: per le donne, ma anche per chi fa parte di altre categorie sottorappresentate e marginalizzate. Per sapere dove, quando e perché manifestare vi rimando alle pagine social dell’associazione Non Una Di Meno.

Oggi, e anche tutti gli altri giorni dell’anno, vi aspettiamo al nostro fianco.

Per approfondire:

  • AA.VV., Rapporto globale sulla disparità di genere 2023, Forum Economico Mondiale, 2023.

  • AA.VV., Omicidi volontari, Ministero dell’Interno, 2024.

  • Flora Casalinuovo, 8 marzo: le 3 donne che scelsero la mimosa, in “Donna Moderna”, 2022.

  • Virginia Ciambriello, I dati raccontano Sanremo: è un palco per uomini, in “Dataninja”, 2022.

  • Donata Columbro, Come si contano i femminicidi in Italia, in “Internazionale”, 2024.

  • Lorenzo Gasparrini, Diventare uomini. Relazioni maschili senza oppressioni, Settenove, 2020.

  • Nicoletta Labarile, Sanremo 2024, è davvero “l’anno delle donne”?, in “Il Sole 24 Ore”, 2024.

  •  Martha Lauzen, The Celluloid Ceiling: Employment of Behind-the-Scenes Women on Top Grossing U.S. Films in 2023, Center for the Study of Women in Television and Film, San Diego State University, 2024.

  • Eugenia Nicolosi, «Noi, molestate dai colleghi in corsia». Il Me Too delle donne in camice bianco, in “La Repubblica”, 2023.

  • Rita Rapisardi Sex and the spot, esplode un nuovo #MeToo nelle agenzie pubblicitarie. Ecco tutti i nomi, in “L’Espresso”, 2023.

  • Daniel Sloss, Daniel Sloss: X, 2019.

  • Rebecca Solnit, Gli uomini mi spiegano le cose, Ponte alle Grazie, 2017.

  • Redazione, Perché l’8 marzo è la Giornata internazionale della donna, in “Il Post”, 2022.

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