Curiosità e trend

I bar “nascosti” sono sempre più di moda in Svizzera

Nati negli Stati Uniti al tempo del proibizionismo, oggi gli “speakeasy” sono un concetto molto apprezzato in tutta Europa

Oggi, 11:30

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Di: P.R/RSI FOOD

La loro origine risale ai tempi del proibizionismo americano, ma ai giorni nostri i “bar nascosti” o speakeasy sono diventati di tendenza anche in Svizzera. Sono sempre più diffusi, soprattutto in grandi città come Zurigo, Ginevra, Lucerna e Losanna. Sebbene non siano più dei luoghi clandestini, cercano di conservare un’atmosfera d’altri tempi.

Un’eredità del proibizionismo americano

Dopo l’adozione del 18° emendamento negli Stati Uniti, la produzione, la lavorazione, il trasporto e la vendita di alcolici vengono vietati. In risposta ai divieti nascono i primi speakeasy: dei bar clandestini allestiti, spesso, nei luoghi più insospettabili. Speak easy in inglese significa “parlare piano, con tranquillità” e si riferisce alla discrezione richiesta ai clienti nel frequentare questi locali illegali e nell’ordinare alcolici durante il periodo di proibizione.

Secondo alcune teorie, il termine speakeasy nasce in Pennsylvania nel 1888 quando la tassa statale per una licenza di saloon aumenta da 50 a 500 dollari. Molti bar si rifiutano di pagare e continuano a lavorare illegalmente. Fra questi c’è un locale fuori Pittsburgh, la cui proprietaria, per evitare di venire scoperta, spesso chiede agli avventori di calmarsi, dicendo: “Speak easy, boys!”

Di clandestina è rimasta l’atmosfera

Oggi questo tipo di locali non hanno la necessità di essere nascosti, ma si cerca comunque di mantenerne il fascino proibito. Dietro a una libreria, a un distributore automatico di bevande, a un negozio di alimentari o a un frigorifero: l’ingresso di questi bar rimane atipico e, per entrarvi, è necessario avere un codice o una parola d’ordine.

Quando dici in giro che c’è un segreto, la gente lo vuole scoprire. C’è chi viene solo per vedere il posto.

Randy Schaller, direttore dello speakeasy Vestibule

In questi bar spesso ci si trova catapultati indietro nel tempo grazie a un’ambientazione, una scelta musicale e un’offerta di cocktail che richiamano l’atmosfera degli anni ‘20.