Territorio e tradizioni

Capiler: bevanda locarnese quasi dimenticata

In passato bevuta durante il carnevale di Locarno, oggi c’è chi sta cercando di riportarla in vita

  • 20 novembre, 10:58
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  • Elio Moro
Di: Emma Berger 

Ci sono prodotti che fino a poco tempo fa erano parte integrante delle tradizioni dei nostri paesi, ma che in seguito, a causa di una scarsa documentazione o mancata trasmissione orale, sono stati gradualmente dimenticati. Una di queste è il Capiler, una bevanda tipica della città di Locarno, tanto che il suo nome veniva utilizzato per soprannominare i suoi abitanti.
Come ogni alimento antico, le opinioni sulle sue origini, sul suo nome e sulla sua ricetta sono numerose, ma tra testimonianze, trafiletti di giornale, e informazioni di archivio, si riesce a tracciare una linea che racconta la storia della bevanda.

Se il Capiler continua a rimanere in vita è anche merito di Elio Moro, un abitante di Locarno, appassionato di prodotti locali e impegnato a non farli dimenticare, che si è cimentato nella riproduzione del Capiler, aggiustando la ricetta. È lui che ci ha raccontato qualcosa in più su questa bibita

Il Capiler: un rimedio contro il freddo e una bevanda del carnevale

Quello che è certo è che il nome della bevanda deriva dall’ingrediente utilizzato per produrlo, ovvero il Capelvenere, una felce conosciuta già in antichità e sfruttata per le sue diverse proprietà. Infatti, già nel Medioevo la si impiegava come rimedio contro anemia e catarro e come strumento per favorire il ciclo nelle donne. Ecco perché anche i locarnesi la inserivano in un tisana che mescolava uno sciroppo di capelvenere con caffè e acqua, fino a ottenere il Capiler.
«Il Capelvenere è un’erba che fa bene alle vie respiratorie e quindi è adatta da bere in un tè durante i mesi invernali», afferma Moro «Era tipico berlo durante il carnevale, quando era freddo e bisognava riscaldarsi e proteggersi». Il carnevale di Locarno se n’è quindi appropriato, al punto che si è preso ispirazione dalla bevanda per il nome del Re del carnevale. Per anni, infatti, si è chiamato in alternanza Re Kapiler e Re Relipak (al contrario), prima di cambiare nome in Re Pardo.

Dal Dizionario dei dialetti: capiler, capèler. Tipo di bevanda a base di sciroppo di capelvenere (Bellinzona, Cavergno, Intragna, Locarno, Gerra Gamb.), aperitivo (Cavergno), caffè annacquato (Gerra Gamb). Soprannome degli abitanti di Locarno.

04:00

Capelvenere (da Il Giardino di Albert)

Servizi 17.02.2013, 01:00

Dalla Francia al Caffè Svizzero di Locarno

La bibita sarebbe nata circa 200 anni fa in Francia e, passando per il Piemonte, sarebbe arrivata a Locarno. «Erano molti i migranti ticinesi che partivano per la Francia alla ricerca di fortuna e quando tornavano portavano con sé quello che avevano imparato», racconta Elio Moro. È probabile sia questo il motivo per cui il Capiler arrivò a Locarno, città che ha fatto sua la bibita.
Era caratteristico bere la bevanda dell’Ottocento al Caffè Svizzero, bar un tempo sotto i portici di Locarno. Era lì che il Capiler accompagnava le discussioni animate degli uomini (le donne non erano ancora ammesse nei caffè) e il soggiorno dei turisti che arrivavano a Locarno per godere della sua tranquillità. Piero Bianconi, scrittore e storico svizzero italiano, raccontava di come la bevanda si sposasse perfettamente con la pace e rilassatezza tipica della città.

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  • Ticino a tavola, seconda edizione.

Il Capiler era conosciuta anche in Piemonte e in Lombardia. In una lettera del 1781 trovata nel Magazzino storico verbanese si legge di come le proprietà del capelvenere “delle parti del Lago Maggiore” fossero superiori.  

Il fattore di Sedriano sig. Carlo Giuseppe Folcini me incarica pregare v. ra S.rìa riv.ma perché li procura un pocco di erba capelvenere o capiler, che li viene ordinato dal medico il quale gli à detto che bisogna che sia delle parti del Lago Maggiore; faccia questa carità che ne averà merito etc. e se per averlo abbisognerà di fare qualche spesa, facia pure che di tutto sarà da me rimborsato.

Antonio Mantica a Fedele Lamberti, 1781

Dalle sperimentazioni al successo

Dopo aver conosciuto la storia e la ricetta della bevanda, Elio Moro ha deciso che doveva sperimentare con i vari ingredienti per riportarla in vita: «Una persona più anziana di me mi ha suggerito di produrla perché sapeva che produco già diversi liquori e alimenti del passato. Mi ha raccontato i ricordi e tutto quello che sapeva sul Capiler, che io non conoscevo. Ha iniziato infatti a scomparire probabilmente nel Secondo dopo guerra, periodo in cui io ero ancora un bambino».
Anche se la ricetta originale prevedeva di consumare il Capiler calda e sotto forma di infuso, con l’aggiunta di caffè e limone, Moro ha deciso di proporla come liquore: «Ho sostituito parte dell’acqua con la grappa, così può essere consumata come digestivo e come aperitivo. Essendo un liquore è anche perfetta da aggiungere nella ricetta della torta di pane. Ora propongo il Capiler ogni anno alla festa di apertura del Festival del Film di Locarno e gode sempre di un grande successo».  

Fonti:

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