Curiosità e trend

Il settore del food-tech e i nuovi modi di raccontare il cibo

Seduti a una tavola interattiva, una diversa esperienza gastronomica è servita

  • Ieri, 11:30
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Di: Alice Tognacci

Nel panorama attuale, l’innovazione tecnologica sta ridefinendo molti settori, e l’industria alimentare non fa eccezione. Il food-tech, o tecnologia alimentare, si riferisce all’uso di tecnologie avanzate per migliorare la produzione, distribuzione e consumo di cibo. In Ticino, l’associazione ATED (Associazione Ticinese Evoluzione Digitale) si sta distinguendo nel campo del food-tech, lanciando progetti che mirano a rivoluzionare il modo in cui ci nutriamo, percepiamo il cibo e come viene promosso - con esperienze “immersive” - anche per il bene del territorio - dove la tecnologia incontra il gusto.

L’interesse della tecnologia verso il mondo del cibo

La crescente popolazione mondiale, i cambiamenti climatici e la necessità di una produzione alimentare più sostenibile sono alcuni dei fattori che spingono il settore tecnologico a interessarsi sempre di più al cibo. Le aziende tech vedono nel food-tech un’opportunità per innovare, ridurre gli sprechi e creare nuovi modelli di business dove innovazioni all’avanguardia stanno cambiando il modo in cui produciamo, distribuiamo, consumiamo e comunichiamo il cibo: dal campo alla tavola, la tecnologia può permettere pratiche più sostenibili, efficienti e personalizzate, rispondere alle sfide globali di sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale, così come rivoluzionare il mondo esperienziale legato al cibo, non solo da un punto di vista di degustazione, ma anche come strumento di comunicazione e promozione del settore agroalimentare, della filiera produttiva, delle sue tradizioni, storie e territori.

Cosa si intende per “food-tech”?

Il food-tech è un settore che rappresenta l’insieme delle tecnologie digitali innovative usate per produzione, conservazione, lavorazione, confezionamento, controllo, distribuzione, comunicazione e consumo del cibo. In questo ambito, imprenditori e startup agroalimentari che ne fanno parte, hanno generalmente due mission principali: rendere i prodotti di qualità accessibili al maggior numero di persone, e far sì che la produzione agricola diventi sempre più sostenibile nel lungo temine.

Food-tech, alcuni esempi nel campo dell’industria alimentare

Il food-tech abbraccia una vasta gamma di tecnologie emergenti su più livelli della filiera alimentare, ridefinendone il panorama:

- l’intelligenza artificiale usata per ottimizzare le produzioni agricole, ma anche per lo sviluppo della blockchain, una tecnologia emergente che ha il potenziale di rivoluzionare il modo in cui i prodotti alimentari vengono tracciati, verificati e gestiti lungo tutta la catena di approvvigionamento, garantendone la sicurezza alimentare;
- l’agricoltura di precisione - uno degli sviluppi più significativi nel food tech - che usa sensori e droni per monitorare le colture in tempo reale, ottimizzando l’uso di acqua, fertilizzanti, etc., promuovendo la coltivazione di piante in ambienti controllati che riducono l’uso di terra e acqua, diventano una possibilità di coltivare anche in aree urbane dove lo spazio è limitato (come nel caso dell’agricoltura idroponica);
- nell’ambito della sostenibilità, nel mondo del packaging, con lo studio e lo sviluppo di imballaggi biodegradabili e compostabili, o nel campo della lotta contro lo spreco alimentare con app, per esempio, che aiutano i consumatori a ridurre gli sprechi;
- nella sfera della distribuzione e consumo in cui le tecnologie del food tech stanno rivoluzionando il modo in cui il cibo viene distribuito e consumato: si pensi ai servizi di delivery, cambiati con il supporto di algoritmi intelligenti e veicoli autonomi, alle diete personalizzazione grazie a piattaforme che suggeriscono piani alimentari basati su dati genetici, preferenze personali e allergie; inoltre, le esperienze gastronomiche digitali sono ormai realtà con menù interattivi e i ristoranti virtuali che stanno cambiando il modo in cui si interagisce con il cibo e si percepisce il gusto.

L’evoluzione dei supporti digitali ha cambiato le modalità con cui si può far vivere un racconto e raccontare delle emozioni.

Luca Mauriello, Presidente di ated 

Ated e i progetti Digital Eat in Ticino: quando il digitale incontra il gusto

L’Associazione Ticinese Evoluzione Digitale (ated) è un’organizzazione attiva da 53 anni e senza scopo di lucro, che promuove l’uso e la diffusione della tecnologia e dell’informatica nel Canton Ticino. Fondata con l’obiettivo di creare una rete di professionisti e appassionati di tecnologia, ated organizza eventi, corsi di formazione e conferenze per stimolare l’innovazione e la crescita del settore tech nella regione. Negli ultimi anni, anche il food-tech ha catturato l’attenzione dell’associazione ticinese ed è nato il progetto e format ated Digital Eat: un ciclo di eventi che intende creare l’opportunità di esplorare nuove esperienze immersive anche nella degustazione del cibo, per esempio, arricchendola di contenuto per esaltarne l’importanza e sottolineare la grande potenzialità che ha come strumento comunicativo: dietro un boccone c’è un mondo e la filiera può essere “ricreata” a tavola grazie alla tecnologia.

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  • Courtesy ated (Associazione Ticinese Evoluzione Digitale)
Immaginate un mondo dove il cibo non è solo nutrimento ma diventa un’esperienza immersiva, estesa e arricchita dalla tecnologia.

Come spiega Cristina Giotto Boggia, Direttrice di ated, l’associazione che ha ideato il format ated Digital Eat: «Come associazione che in Ticino si occupa di accompagnare imprese e professionisti nell’evoluzione digitale, abbiamo colto che la cosiddetta Food Technology, che va vista anche in relazione all’Agricoltura 4.0, è un ambito da esplorare e su cui puntare lo sguardo. Di qui l’idea di organizzare un format come ated Digital Eat per parlare di innovazioni come: realtà virtuale e immersiva, intelligenza artificiale, big data e cybersecurity, ma applicate al food.» 

Il tavolo “immersivo”: un nuovo concetto di ristorazione

Come primo evento di questo progetto ated Digital Eat, l’associazione ticinese ha voluto promuovere una nuova forma di convivialità a tavola, dando spazio all’idea dello chef Andrea Muggiano, gerente ed executive chef del Ristorante Moncucchetto, con il suo Immersive Food Experience, un progetto che nasce con l’intento di promuovere il territorio e i suoi prodotti agroalimentari a tavola in un modo del tutto tecnologico, grazie a una tavola interattiva.

«ll pubblico - secondo chef Muggiano - ha l’esigenza di esperienze sempre più coinvolgenti. L’aspetto digitale unito al mondo del food and beverage, che è ancora un po’ allo stadio iniziale, ha consentito di sviluppare un nuovo concetto di ristorazione: l’Immersive Food Experience che, oltre a garantire un’esperienza sensoriale e gastronomica differente dalla classica cena, ha il potenziale di essere anche un valido strumento di comunicazione. Nel nostro caso, chiaramente cerchiamo di porre l’accento sul territorio ticinese, ma il format è chiaramente spendibile ovunque».

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  • Courtesy ated (Associazione Ticinese Evoluzione Digitale)

Immagini e suoni, racconti e contenuti, vanno ad arricchire un pranzo o una cena, facendo vivere virtualmente al commensale una “visita” in fattoria, tenute o campi, dove vengono prodotti gli ingredienti presenti nel menù; una opportunità, questa, per i produttori del territorio, secondo l’idea dello chef, di farsi conoscere anche in altri ambiti e fuori dai confini locali, grazie a una forma innovativa ed esperienziale.
Non solo un modo di implementare la comunicazione nel panorama agroalimentare, nell’idea dello chef, ma anche una possibilità di educare i più piccoli tramite una forma di intrattenimento.

Pur mantenendo saldo il legame con la tradizione, riconosco il valore aggiunto dell’innovazione e della tecnologia nel portare avanti la mia ricerca nell’offerta gastronomica: quello che mi sta a cuore è rendere consapevoli gli ospiti dell’origine territoriale, dei processi e dei percorsi che stanno alla base della creazione e dell’assaggio di un prodotto alimentare.

Andrea Muggiano, Chef

Conclude la Direttrice Cristina Giotto Boggia, pensando al futuro del nostro territorio in questo ambito: «Le opportunità nel mondo del food-tech sono innumerevoli e la nostra associazione esiste per raccontarle e promuoverle. Per quel che attiene la nostra esperienza, il territorio ticinese va spesso accompagnato e condotto a comprendere e apprezzare le evoluzioni e trasformazioni in atto, a partire da quelle legate al digitale. Il nostro ruolo diventa distintivo nel valorizzare le esperienze ticinesi, ma anche quelle internazionali che spesso possono essere utili da conoscere per saperle adottare secondo la nostra cultura e sensibilità.»

L’intelligenza artificiale nel piatto

La pulce in cucina 18.05.2024, 12:05

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