Territorio e tradizioni

I nos pom, mele che raccontano di noi

Non solo rosse, gialle o verdi: nel nostro territorio ci sono varietà di mele antiche ricche di sapori e memoria

  • 3 ottobre, 11:30
Mele da scoprire
Di: Patrizia Rennis 

La mela è uno dei frutti più coltivati e consumati in Svizzera. Disponibile tutto l’anno e molto versatile, a volte si tende a banalizzarla, ma dietro alla mela si nasconde un patrimonio gastronomico e culturale da salvaguardare.

La diversità delle mele 

Sono state contate circa mille varietà di mele in Svizzera, ma le più coltivate e facilmente reperibili sul mercato sono solo una ventina (le più conosciute sono una decina). Nei frutteti familiari e nei giardini privati invece si nasconde un patrimonio ricchissimo di biodiversità, di sapori e di saperi che da qualche anno associazioni come ProFrutteti e l’Alberoteca di Muriel Hendrichs stanno studiando per salvaguardarlo.

Ogni anno per la Festa d’autunno di Lugano, il patio del Municipio accoglie i 15 patriziati di Lugano per raccontare storie e prodotti del territorio, nell’edizione del 2024, che si svolge dal 4 al 6 ottobre, la festa in corte è dedicata alla mela con una mostra e delle attività dedicate alle antiche varietà di mele a cura dell’Alberoteca di Muriel Hendrichs.

Nella Svizzera italiana sono oltre 200 le varietà antiche locali che sono state censite e recuperate. Queste mele non hanno solo un valore gastronomico, ma anche culturale, perché sono legate al nostro passato e alla nostra identità

Fino a non tantissimi anni fa, vivevamo di quello che si coltivava. Quasi tutte le famiglie, vicino a casa, avevano il loro frutteto.

Muriel Hendrichs di Alberoteca

Con l’urbanizzazione molti frutteti sono stati abbandonati e i saperi ad essi legati sono andati persi. Il recupero di queste antiche varietà di alberi da frutto, quindi, non è solo un modo per salvaguardare la biodiversità, ma anche per riappropriarsi di una parte della nostra storia.

Verdesa: la mela a lunga conservazione
Mela Verdesa, il frutteto Profrutteti di Cornaredo
  • Lugano al verde

Recuperata dal vivaista Marco Regazzi da una pianta madre scoperta a Brione sopra Minusio, questa mela prende il nome dal colore della sua buccia: verde vivace tendente al giallo. Nel Locarnese è conosciuta anche come “Giovannina”.

La sua polpa bianco-verde è soda, croccante, succosa e ha un aroma delicato e gradevole. I frutti si raccolgono a ottobre, ma si conservano fino a primavera e sono ottimi da cucinare al forno. Questa varietà è soggetta ad alternanza: se la pianta produce molti frutti, l’anno seguente la produzione è pressoché nulla.

Pom rossin: la mela che previene le influenze
Mela Pom rossin, nel frutteto Profrutteti di Cornaredo
  • Lugano al verde

Le Pom rossin sono piccole mele che crescono a grappoli, perfette da mangiare in pochi bocconi. La polpa bianca, venata di rosa, è dolce, soda, succosissima e aromatica. Si possono mangiare al naturale, ma sono ideali anche per produrre succo o grappa, o per essere cucinate. La stagione va da ottobre ad aprile-maggio. A questa varietà sono attribuite virtù terapeutiche, infatti un tempo, per prevenire influenze e mal di gola, si usava bere un infuso fatto con le bucce di queste mele o si consumava la gelatina rosata prodotta cuocendole al forno.

La mela Pom rossin è stata inserita nell’Arca del gusto di Slow Food.

La bellezza di queste mele faceva sì che fossero usate anche come elemento decorativo, specialmente negli addobbi natalizi.

Porgnec: la mela piccola e resistente
Mela Porgnec,  nel frutteto Profrutteti di Cornaredo
  • Lugano al verde

La Porgnec è una mela piccola e robusta, dalla polpa soda e compatta. La sua buccia gialla striata di rosso-viola è ricoperta da una caratteristica cera profumata e untuosa, che la rende molto resistente. Il suo nome particolare sembra riferirsi proprio al suo aspetto poco appariscente e compatto. La stagione va da fine ottobre a marzo.

La polpa giallo-verde è soda, molto succosa, acidula e leggermente profumata. Si può consumare al naturale o usare nei dolci, è eccellente per la produzione di succo.

Pom rose: la mela che ha scelto di vivere a Brè
Pom rose, la mela che ha scelto di vivere a Brè
  • Lugano al verde

La varietà Pom rose è unica a livello genetico e la sua origine rimane sconosciuta. Come spiega Muriel Hendrichs di Alberoteca: «Quello che sappiamo è che è stata amorevolmente custodita dalla famiglia di Manuela Bernasconi a Brè. Suo nonno, Giovanni Taddei, che visse fino a 103 anni, ne mangiava una dopo ogni pasto e già più di 50 anni fa decise di salvaguardarla piantando un albero nel suo giardino. Due alberi di Pom rose crescono ancora nell’orto della famiglia Bernasconi, ma questa varietà di mela negli anni è stata piantata nei giardini di diversi abitanti della zona». L’impegno per custodirla ha attraversato le generazioni di questa famiglia per arrivare fino ai giorni nostri.

La Pom rose è rosso-violacea e la sua polpa è bianca con sfumature rosa vicino alla buccia, è profumata, molto succosa, equilibrata, con un aroma che ricorda i frutti rossi; è buona da consumare cruda, cotta o per fare il succo.

Dal 2019 la Città di Lugano ha iniziato un importante lavoro di mappatura delle antiche varietà di alberi da frutto nel Luganese, un progetto del Verde pubblico affidato all’Alberoteca di Muriel Hendrichs. Una collaborazione che ha visto la creazione del Frutteto didattico di Cornaredo, un luogo in cui è possibile trovare numerose varietà locali, con schede pomologiche e foto.

53:55

Antiche varietà di mele

L'ora della terra 01.10.2017, 09:05

  • TiPress
Fonti:

Lugano al verde a cura della Città di Lugano
Giornale della Corte dei patrizi a cura della Città di Lugano
L’Alberoteca di Muriel Hendrichs

Correlati

Ti potrebbe interessare