A pochi giorni dall’ultima recita della Manon Lescaut di Puccini al Teatro alla Scala, che è andata in scena nella sua primissima versione, sconfessata e dall’autore stesso, a Francoforte viene presentata una nuova edizione della prima Sinfonia di Mahler che include un movimento scartato dal compositore già dalla prima esecuzione. Si tratta di operazioni che soddisfano la curiosità degli studiosi e risvegliano l’interesse del pubblico su un repertorio ormai frustro. Rimane, però, l’interrogativo etico: chi è responsabile di salvaguardare la volontà dell’autore, se non lo fanno i musicisti?
Ne parliamo con Giovanna Carugno, docente di Diritto dello spettacolo presso il Conservatorio di Pavia e con Emilio Sala, professore associato di musicologia e storia della musica presso l’Università degli studi di Milano.
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