Dopo due giorni di degenza, Nelson Mandela ha potuto lasciare oggi pomeriggio il Milpark Hospital di Johannesburg ed è stato ricondotto nella sua casa in città.
La popolazione sudafricana aveva guardato con preoccupazione al ricovero dell'ex capo dello Stato, visto il massimo riserbo mantenuto inizialmente dalle autorità e il fatto che al 92enne ieri avevano reso visita sia l'ex moglie Winnie, uscita in lacrime dal nosocomio, che alcuni ex compagni nella lotta all'apartheid.
Oggi però il vicepresidente Kgalema Motlanthe, in assenza del presidente Jacob Zuma, che si trova a Davos per il WEF, ha voluto rassicurare tutti: il premio Nobel per la pace soffre di un'acuta infezione polmonare, ma sta relativamente bene, è di buon umore e riceverà le migliori cure. "Il paziente è stabile ma sarà tenuto sotto stretta sorveglianza", ha aggiunto in seguito il medico in capo dell'esercito, che lo ha avuto in cura. E anche la famiglia, per bocca del nipote Mandla, ha manifestato sollievo per il fatto che Mandela sia stato dimesso dall'ospedale.
La malattia di "Madiba", come è soprannominato, sarebbe riconducibile alle conseguenze della lunga prigionia durante il segregazionismo. Nei 27 anni trascorsi nel carcere di Robben Island aveva sofferto anche di tubercolosi.